KUTCHER BATTE LA CNN, UN MLN DI FAN SU TWITTER


Ashton Kutcher batte la Cnn: l'attore, marito di Demi Moore, ha voluto sfidare il potente network americano scommettendo di riuscire a raggiungere quota un milione di sostenitori su Twitter prima del gigante informativo; e alle prime luci dell'alba, Kutcher ha raggiunto il traguardo, conquistando 2.000 'followers' in piu' del network televisivo statunitense. "La vittoria e' nostra!", ha scritto sulla sua pagina '@aplusk'. L'attore, fervente fan della rete di microblogging, ha quindi inviato un messaggio ai suoi nuovi 'amici' ringraziandoli per averlo aiutato nella sua sfida, che in primo momento sembrava impossibile. In un collegamento video, poco prima che venisse decretata la sua vittoria, l'attore ha descritto la gara come "l'istituzione" versus "noi-la gente". E il risultato finale e' un'altra prova dell'enorme potenza dei social network. (AGI)

fonte: lespresso

Kickbee, il baby Twitter per mamme in gravidanza


Twitter è il nuovo fenomeno del web 2.0. Il servizio di microblogging più cool del momento sta conquistando proprio tutti… compresi i bambini che devono ancora nascere! Per gli utenti davvero precoci c’è Kickbee, un servizio che permette di pubblicare un messaggio ogni volta che un bambino nella pancia della mamma dà un calcio.

Per usare Kickbee le mamme in attesa devono indossare una cintura collegata a sensori elettronici. Questi sensori rilevano ogni movimento che ha luogo nella pancia e segnalano l’evento a un’applicazione Java che pubblica in tempo reale un messaggio su Twitter. Il messaggio pubblicato sembra proprio scritto dal bambino: “I kicked Mommy at 12.04 PM” (Ho calciato la mamma alle 12.04).

Il futuro papà Corey Mensher ha creato Kickbee per poter essere informato dei movimenti del bambino ovunque si trovasse. L’ingegnosa idea di un padre premuroso o un’esagerata mania di controllo? Quel che è certo è che Twitter ci segue ormai dalla culla (e anche un po’ prima) alla tomba.

Fonte: Kickbee

MP3 gratuiti su Twitter

Che Twitter sia il nuovo fenomeno della rete e del social networking lo scrivono ormai tutti i giornali. Uno dei primi musicisti rock ad essersene accorto è Dave Matthews, che tramite il suo account sul sito di “micro-blogging” (@davejmatthews, 416.878 contatti) permette di scaricare gratuitamente in questi giorni un singolo, “Funny the way it is”, estratto dal nuovo album della sua band “Big whiskey and the GrooGrux King”.
Il file MP3 è scaricabile gratuitamente per una settimana, prima di “passare” sulle tradizionali piattaforme a pagamento come iTunes: prima di effettuare il download, l’utente viene indirizzato a una pagina del sito della RCA Records in cui gli viene richiesto di registrarsi e di iscriversi a una mailing list (da cui può successivamente decidere di cancellarsi). Un altro modo di sviluppare un contatto diretto tra artista e fan: probabile che altri imiteranno il musicista americano di origine sudafricana.

fonte: industria musicale

Sfida all'ultimo follower su Twitter tra Ashton Kutcher e la CNN

La sfida dei giganti di Twitter si arricchisce di nuovi dettagli e alleati inaspettati: sto parlando della competizione tra Ashton Kutcher e la CNN per essere il primo canale a sfondare il milione di followers. Le due fazioni scoprono altarini e si aggiungono altri contendenti, è una lotta all’ultimo..iscritto!

Quando il gioco si fa duro, gli americani non guardano più in faccia nessuno. Era partita come una sfida quasi goliardica, ma sta diventando una lotta serratissima quasi una campagna elettorale. È stato addirittura creato un sito ad hoc dove puoi tenere sotto controllo il punteggio dei due "concorrenti" in tempo reale: http://www.kutchervscnn.com/. Certo, il potenziale dei due schieramenti non è equilibrato: Ashton avrà dalla sua gli amici vip con la moglie Demi in prima linea a promuovere, ma la CNN è uno dei media più importanti al mondo. Pensare che il canale CNN non era nemmeno ufficiale, così la Tv è stata “obbligata” ad acquistarlo per una cifra non precisata.

La CNN ha puntato molto su Larry King, uno dei suoi volti più amati e anziani. Ma uno sgambetto arriverebbe niente meno che dal suo stesso fondatore, Ted Turner infatti potrebbe gettare la spugna evitando la sconfitta che ora appare un po’ più probabile. Dal monitoraggio in tempo reale sembra che Kutcher potrebbe effettuare il sorprasso nella prossima settimana e così Turner potrebbe concedere la vittoria. A condizione che Ashton mantenga la promessa di donare 10.000 posti letto contro i malati di malaria in Africa che aveva avanzato nei giorni scorsi. Gli ultimi aggiornamenti però ribaltano la situazione: Turner infatti non avrebbe più un ruolo dirigenziale nella CNN che non ha alcuna intenzione di sottrarsi alla corsa. Anzi, anche lei donerà 10.000 posti letto in caso di vittoria, 1.000 in caso di sconfitta... veramente di poco gusto però giocare su questo fronte.



Dal canto suo Ashton ha appena ricevuto l’appoggio della EA (autrice di giochi come FIFA, Tiger Woods PGA Tour o Harry Potter, solo per fare tre esempi): se vincerà lui e se tu sarai il suo milionesimo follower riceverai tutti i giochi della ditta realizzati quest’anno e diventerai uno dei personaggi del prossimo SIMS 3! Secondo noi se Ashton metterà una nuova foto della moglie in lingerie potrebbe fare un secondo boom senza nessun aiuto esterno!

E così l’ascesa irresistibile di Kutcher lo ha fatto diventare il secondo profilo più seguito passando anche la reginetta del pop Britney Spears. C’è da precisare che la pagina della cantante non è tenuta da lei stessa, ma da uno team apposito.

A proposito di cantanti e di Twitter: la stella dei reality Tila Tequila ieri ha minacciato di togliersi la vita proprio dalla pagina sul social network, realtà, pubblicità o attacco hacker?

Come estrarre il meglio da Twitter

Qualche giorno fa, ho scoperto (per caso) che un paio di conoscenti cercavano di interagire con me via Twitter, scrivendo @tagliaerbe. Mi han scritto un paio di messaggini ma io, che Twitter non lo seguo, non ho replicato.

La cosa mi ha un pò rattristato, perchè sono il tipo che tendenzialmente tende a rispondere a tutte le richieste (perlomeno se sono sensate ), e non amo passare per quello che “se la tira” e fa il super-impegnato a tutti a costi (anche se a volte, purtroppo, lo sono davvero).

Mi sono quindi domandato: “c’è il modo di filtrare il poco di buono che c’è in Twitter, e scartare tutto l’inutile rumore di fondo? posso estrarre da Twitter solo le informazioni che mi servono, senza passarci sopra le ore?” Si, il modo c’è: anzi, ci sono almeno 3 modi.


Il primo metodo viene offerto direttamente da Twitter, tramite la sua ricerca avanzata.

Vai su twitter search (lo puoi raggiungere tramite i link a fine articolo), e inserisci le parole chiave (o le persone) che vuoi monitorare. Volendo puoi anche filtrare la ricerca per lingua, per area geografica, o per data. Clicca quindi su “Search” e otterrai il risultato. Ma il bello viene adesso
In alto a destra trovi un link con scritto “Feed for this query”: aggiungilo al tuo feed reader, e avrai automatizzato la procedura. Non appena il termine (o il contatto) che monitori verrà citato su Twitter, verrai avvisato tramite un messaggino via feed.

TweetBeep

Identico al metodo esposto sopra… ma via email: in pratica, Google Alert applicato a Twitter.
Scegli quando si parla di te, dei tuoi prodotti, dalla tua azienda, ed ogni ora (o ogni giorno) ti verrà inviata una email con i cinguettii che ti riguardano.

Filttr

Concludiamo col servizio che promette di “dare un senso a Twitter”.
Filttr si pone infatti come un sistema “evoluto”: opera in base a filtri algoritmici che analizzano il flusso delle conversazioni e promette di individuare i messaggini più rilevanti per l’utente; inoltre è possibile definire delle blacklist o delle whitelist, nonchè “pesare” con granularità ogni singolo contatto. Da provare.

Concludendo
Probabilmente non mi corvertirò mai a Twitter, ma almeno ho trovato il modo di tirarne fuori il massimo risultato col minimo dispendio di tempo: se hai altri suggerimenti da darmi, li ascolto molto volentieri

fonte: tagliaerbe

«Amazon censura i libri gay» Si ribella il popolo di Twitter

Il sito-libreria: «È stato un errore». Martedì pomeriggio i testi che erano spariti sono tornati rintracciabili

«Abbiamo davvero sconfit­to una grande corporation in due giorni? E vai! La chiamere­mo la Grande Internet-Rivolta di Pasqua. Ve l’avevo detto che Twitter è una potente arma po­litica ». Così twitterava ieri Stardragonca, nella fotina un signore barbuto e gay. Si com­piaceva, con altre decine di mi­gliaia di utenti, gay ed etero, per la vittoria riportata nella web-battaglia Twitter contro Amazon. Amazon, il più gran­de sito-libreria (e ora molto al­tro) del mondo, aveva messo un filtro che escludeva 57.310 libri causa argomenti e/o auto­ri omosessuali (c’erano anche saggi di sessuologia e di medi­cina) dalle classifiche online e dalle ricerche di routine. Se ne è accorto per primo lo scritto­re Mark Probst (specializzato in western con cowboys che si amano) ed è partita la prote­sta. All’inizio i portavoce di Amazon hanno detto che i li­bri contenevano «materiale per adulti» e i filtri erano stati creati «tenendo conto della sensibilità dell’intera base dei nostri clienti». L’intera base dei clienti poteva continuare a comprare in tre cliccate fotoli­bri di nudi di Playboy, autobio­grafie di pornostar e vibratori, ma pazienza.

Ma non è stata presa bene. Si è mobilitato Facebook, si è scatenato Twitter: «solo» 14 milioni di utenti; generalmen­te occupati a farsi i fatti propri e degli altri in 140 battute; ma con la possibilità di discutere e intervenire in massa su pagi­ne di singoli «tags». E il tag più twitterato a Pasqua è stato «Amazonfail». Seguiva inonda­zione di e-mail ad Amazon e dibattito a macchia di leopar­do su siti di notizie e blog. Se­guiva, lunedì, una spiegazione minimalista di Amazon. Il fil­tro anti-gay, si leggeva, era do­vuto a un «grossolano disgui­do di catalogazione». E poi - inevitabile sul Web, e per que­sto il Web è arma potentissi­ma però spesso inaffidabile - c’è stata ieri una ridda di fan­ta- notizie: un hacker che si au­toaccusava di essere entrato nel sistema di Amazon con l’aiuto di sotto-hacker africa­ni; una «fonte interna ad Ama­zon » che rivelava come l’erro­re fosse dovuto a un impiega­to francofono che aveva piaz­zato male le parole chiave dei filtri, colpa della sua scarsa co­noscenza dell’inglese (strano l’avessero chiesto a lui). Ecce­tera. Poi da Seattle, quartier ge­nerale della weblibreria, sono arrivate altre scuse, e garanzie. Ieri pomeriggio vari roman­zi e saggi di autori gay e lesbi­che, manuali di self-help per adolescenti omosessuali, e al­tri loschi testi erano di nuovo rintracciabili. Una buona noti­zia per chi difende i diritti civi­li e per chi ama la letteratura: nel buco nero del sito erano fi­niti tra gli altri Gore Vidal, Ja­mes Baldwin, E. M. Forster (quello di Maurice e Camera con vista), e il commediografo Larry Kramer. Che aveva lan­ciato, sempre online, un appel­lo per boicottare Amazon, e aveva rapidamente raccolto 18 mila firme. E ieri dichiarava: «Non credo sia stato un erro­re. Dobbiamo tenere d’occhio Amazon e il modo in cui ma­neggia il patrimonio culturale dell’umanità».

Con parole meno alate, ora in tanti si dicono preoccupati. Per i più giovani, per i lettori forti di città e Stati senza libre­rie, per i lettori curiosi di tutto il mondo, finora, Amazon era una certezza, e una garanzia di libertà; di poter comprare e ri­cevere (quasi) qualunque li­bro. O di viaggiare leggeri con la propria biblioteca, poi, ades­so: da quando vende il Kindle, videolibro sottile che contiene fino a 1.500 titoli. «Ma ora non riesco più a guardarlo con affetto, il mio Kindle», si la­mentava ieri un twitteratore. È stata una disillusione, per i più ingenui; per altri, una pre­sa di coscienza della nuova re­altà. Fatta di organizzazioni Web gigantesche e virali. Pos­sono imporsi come un Grande Fratello, possono essere usate per reagire (si spera; non si sa ancora come e quanto cambie­rà, il Web; certo stavolta l’Ama­zon di Jeff Bezos, tentando di offrirsi come megastore perbe­ne al pubblico medio, ha fatto una figuraccia; ma non resterà un caso unico, è probabile; an­che essere cittadini di Internet ormai è una bella fatica).

fonte: corriere

Un ladro irrompe in casa di Tila Tequila per rubarle Twitter


Dovrebbe essere ormai chiaro il valore reale di Twitter, se succedono cose come quella accaduta ieri mattina a Tila Tequila.

La concorrentissima di reality americani ha subito l’irruzione di un ladro nel suo appartamento, ma tutto quello che le è stato rubato non è stato altro che l’identità di Twitter. Immaginate lo sgomento dei suoi 80.000 e rotti follower, quando hanno letto l’aggiornamento dell’impostore:

“Tila è morta. L’ho uccisa io, insieme al suo cane. Ho fatto login nel suo Twitter per dirvelo. Era già loggato”.

Fortuna che poco dopo Tila ha potuto rassicurare tutti di essere sana e salva. Naturalmente via Twitter.

Diciassettenne crea un worm per Twitter

Si annoiava e voleva far pubblicità al proprio sito: così un ragazzino ha creato un worm che colpisce quando si visita un profilo infetto. Twitter ha corretto il bug.

Un worm si aggira per Twitter, il popolare servizio di microblogging: chi visita il profilo di un utente infetto viene colpito a propria volta, e l'infezione si propaga.

Il worm invia dei tweet generati automaticamente che invitano a visitare il sito StalkDaily.com - un sito simile a Twitter - e per diffondersi sfrutta una vulnerabilità Xss (Cross Site Scripting).

L'attacco è iniziato sabato 11 aprile e pare dietro il malware ci sia un diciassettenne di Brooklyn che si fa chiamare Mikeyy (ma il cui vero nome è Michael Mooney) ed è il fondatore di StalkDaily; il ragazzo sostiene di aver creato il worm per noia e per far conoscere il proprio sito.

Twitter ha fatto sapere di avere ormai chiuso la falla che ha permesso a Mikeyy di acquisire temporanea notorietà, ma entro domenica sera una nuova variante del worm stava già iniziando a diffondersi, segno che forse c'è ancora del lavoro da fare: come la prima, questa non causa veri danni agli utenti ma invia messaggi del tipo Mikeyy I am done e Twitter please fix this, regards Mikeyy.

In attesa che l'allarme rientri (e sperando che nessuno usi le stesse tecniche per portare attacchi maggiormente distruttivi), la procedura per evitare l'infezione prevede di non visitare i profili degli utenti di Twitter, usare applicazioni di terze parti come TweetDeck o Seesmic Desktop e disabilitare JavaScript nel browser oppure usare Firefox con un'estensione che blocchi gli script.

Mania Twitter il lampo del Web

Boom del nuovo sistema di news in tempo reale. Il social network ha fatto invecchiare Facebook

E’ Pasqua e la Chiesa, da sempre attenta alla comunicazione, cinguetta la Passione di Cristo in diretta su Twitter («cinguettìo»), l’ultima moda tra i social network con un software che permette di comunicare agli altri con brevissimi messaggi ciò che si sta facendo nel corso della giornata. Infatti, per attirare fedeli la Trinity Church di Wall Street, una delle più antiche chiese di New York, fondata dagli anglicani nel 1697, ha offerto una versione online delle stazioni del Calvario ed è stata la prima a celebrare il Venerdì Santo attraverso i continui aggiornamenti delle persone che hanno partecipato alla rappresentazione delle tappe della crocifissione di Gesù, inseriti sul servizio per il «microblogging» che permette di inviare gratis notiziari in tempo reale lunghi al massimo 140 caratteri - venti in meno della lunghezza massima prevista per un sms - alle proprie liste di contatti in tutto il mondo: via Web, cellulare, email, social network o altri programmi di messaggistica istantanea.

«La brevità è la caratteristica distintiva, è un’arte, insegna la capacità di sintesi e la scrittura minimalista» commenta l’esperto Michael Lopp, un noto blogger della Silicon Valley, secondo cui ci sono due tipi di cinguettìi: il «tweet» in cui chi scrive dice qualcosa agli altri (rispondendo alla domanda «Che cosa stai facendo?» o, meglio ancora, «Perchè?») e il «retweet» in cui chi scrive segnala agli altri qualcosa che ha letto in giro.

Il funzionamento del software, che - sorpresa! - piace più al pubblico adulto che a quello giovane, è semplice: non appena un utente invia un messaggio, questo viene ricevuto da tutti i contatti della sua lista. Così l'applicazione può essere utilizzata per tenere aggiornati gratis gli amici su quello che si sta facendo, ma può diventare anche una sorta di ufficio stampa, sia aziendale che personale. Non a caso Evan Williams, tra i fondatori di Twitter nel marzo del 2006, è ex addetto alle pubbliche relazioni. «Mi sono chiesto: la comunicazione è veloce e fondamentale, perchè non fare diventare immediata anche l'informazione?». Williams per ora ha scelto di non cedere alla pressioni di Facebook nè di Google, che hanno cercato di comprarlo, perchè è convinto di poter crescere ancora molto.

Il boom negli Usa è coinciso con la campagna elettorale di Barack Obama, ma sta decollando ovunque: il governo britannico vi diffonde i comunicati di Downing Street; quello israeliano vi tiene conferenze stampa su Gaza. Anche in Italia: lo si è potuto verificare quando via Twitter sono arrivate le primissime informazioni sul terremoto in Abruzzo. Internauti si sono premurati di riportare le notizie all’estero traducendo dall’italiano all’inglese. Poi le prime testimonianze. Anche la protesta che si è scatenata prima di Pasqua in Moldova è partita dai messaggi trasmessi su Twitter, subito dopo l’annuncio sulla vittoria dei comunisti alle elezioni del 5 aprile. «Non perdere la speranza: se ti trovi in Moldova, scendi in piazza e protesta!»: è uno delle centinaia di messaggi diffusi. «Se la rivoluzione anticomunista romena del 1989 fu il primo evento del genere trasmesso dalle tv in diretta, gli eventi in Moldova costituiscono la prima rivolta propagata attraverso la rete Twitter», ha scritto il quotidiano Romania libera.

Il microblogging si sta rivelando ideale per le aziende che hanno bisogno di comunicare con i loro clienti: da Dell a Zappos, passando per Ford, Kodak e Starbucks, hanno trovato in Twitter un canale di marketing per rispondere come a un evoluto servizio clienti e promuovere prodotti. Al Gore fa tam-tam ecologista; Britney Spears si sfoga contro i paparazzi. E se Ashton Kutcher, l’attore marito di Demi Moore, ha dichiarato che grazie a Twitter sua moglie ha salvato una donna che minacciava di suicidarsi, l’astronauta Mike Massimino ha annunciato che utilizzerà Twitter per mostrare il suo allenamento in vista del 12 maggio, quando partirà per lo spazio a bordo della navetta Atlantis, inviando messaggi all’indirizzo Astro_Mike.

I media tradizionali cercano di adeguarsi: Al Jazera trasmette su Twitter gli sviluppi della guerra in Medio Oriente. La Cnn, per comunicare l’attentato a Mumbai, l’ha scelto quando si è accorta di fare fatica a stare al passo con la rapidità con cui si diffondevano le informazioni via digitale. Anche il New York Times invia le news in tempo reale via Twitter. E il primo aprile scorso il Guardian ha annunciato che sarebbe diventato il primo giornale al mondo ad essere pubblicato esclusivamente su Twitter. Un passaggio definito «epocale» perchè tutti gli articoli sarebbero stati condensati in 140 battute. Con un gigantesco progetto per tradurre in «tweet» l’archivio. Annunciando che presto sarebbe arrivato «un nuovo social network che si basa sulla telepatia e che renderà Twitter obsoleto nel giro di settimane». Un pesce d’aprile. Ma - con la crisi dei media tradizionali che incombe - per un attimo c’è chi ci ha creduto.

fonte: lastampa

Hugh Jackman costretto a chiedere scusa perché fa svarioni su Twitter


Se è vero che Twitter aiuta a conoscere il volto umano delle star, colte nella vita quotidiana, con le mutande della nonna e via dicendo, qualche volta non è detto che non possa mostrarci un lato un po’ troppo umano di esse.

E’ successo recentemente a Hugh Jackman, che l’ha fatta molto grossa, sbagliando a chiare lettere il nome del monumento più famoso del suo continente di origine: l’Opera House di Sidney.

In un momento di relax col telefono in mano, l’ha chiamato: “Opera Center”. Ha avuto talmente tante reply di dissenso da parte di compatrioti inferociti, che ha dovuto chiedere scusa ufficialmente. Non senza attribuire la colpa ai collaboratori americani che gli curerebbero il Twitter e alla “traduzione” errata del messaggio che avrebbe inviato loro.

Twitter continua a crescere

Twitter, il noto servizio per il microblogging, registra dati di crescita continua: durante lo scorso mese di Febbraio il numero di visitatori è aumentato del 700% rispetto allo stesso periodo del 2008, guadagnando circa 5 milioni di nuovi utenti ed evidenziando picchi fino a 10 milioni di contatti.

Twitter si sta dimostrando un'alternativa ai classici servizi per il social networking soprattutto per quanto riguarda l'utenza più matura, cioè quella di età compresa tra i 25 e i 54 anni; i giovani tra i 18 e i 24 sembrano invece meno attratti da Twitter e rappresentano per ora una quota minoritaria dell'utenza totale.

Sulla base dei dati recentemente raccolti da un'inchiesta condotta da ComScore per conto di Twitter, gli ultraventicinquenni rappresenterebbero una realtà sempre più importante e numerosa tra gli internauti e il Web starebbe lentamente modificando il suo aspetto per non essere più soltanto un mezzo accessibile soltanto ai più giovani.

Lindsay Lohan: confessa i suoi dolori sul web e via Twitter

E ci risiamo! Dopo Jennifer Aniston che lascia il ragazzo Twitter-dipendente, il più famoso servizio di microblogging miete una nuova vittima. Lindsay Lohan ha infatti lasciato la ragazza Samantha Ronson direttamente dalla propria pagina... con 140 caratteri!
Anzi, forse addirittura meno. Lindsay Lohan ha messo fine (probabilmente) alla sua tormentata storia lesbo con la deejay Samantha Ronson che è stata costellata di foto e interviste scandalo, sceneggiate in pubblico, ricoveri e arresti. Il sospetto che tutto sia stato montato dall’inizio è forte, anche la fine è diabolicamente progettata per essere “aberrante”? Non ci sarebbe da stupirsi, anche se il fenomeno del lasciarsi sulle pagine dei social network è sempre più in aumento tra i giovanissimi.
Negli Stati Uniti, i social network Facebook e MySpace, ma sempre più Twitter stanno letteralmente "spaccando". Twitter ha raddoppiato i suoi utenti in poco più di un mese e ora è a 14 milioni di iscritti contro gli 8 milioni di inizio febbraio.
E i Vip sono i maggiori vettori "pubblicitari" del servizio di microblogging. Lindsay Lohan e Samantha Ronson non si sono lasciate affatto bene: i tabloid riportano parole al veleno dell’attrice cantante che su Twitter scrive “Per favore vattene e coricati a letto. Lavori tanto e hai bisogno di riposo. Attorno a te hai chiare influenze negative” e ancora più pesante “Traditrice, mi hai presa in giro per ottenere ciò che volevi. Sei tu a vincere, mi hai spezzato il cuore. Ti ho amata”.
Ma ora arriverà l’estate e stai sicuro che la bella Lindsay saprà come curarsi le ferite, magari ritornando a guardare dalle parti del pianeta Marte dopo aver esplorato il fascino di Venere. Come spesso accade, perduto un amore ci si concentra sul lavoro e così Lindsay si darà anima e... gambe alla sua linea di leggings e collant che in America sta riscuotendo gran successo. Il brand 6126 è già un must tra le giovanissime "Per le ragazze che non amano mettere calze normali sotto i propri leggings - spiega la Lohan - i collant sono una soluzione naturale e sexy nella loro classicità".
Ora li promuoverà con mini spot da 140 caratteri sulla sua pagina? Ma su Twitter le celebrità fanno parlare di sé anche in termini positivi: quel furbacchione di Ashton Kutcher, per esempio, vive praticamente sul social network. Forse per rimediare alle foto del lato B della moglie Demi Moore pubblicate sul proprio profilo ha deciso di raccontare quanto l’ex signora Willis sia eroica. Come? Rivelando che ha sventato un suicidio di una sua “follower”: la ragazza voleva farla finita e l’ha scritto su Twitter, Demi ha letto e ha chiamato immediatamente la polizia salvandola.

Flutter: un Twitter veloce, in 26 caratteri

Flutter è la risposta veloce a Twitter. Lo si vede già dai simboli: un tenero uccellino per il secondo e un più rapido e scattante colibrì per il primo. Si tratta di un servizio di microblogging del tutto simile a Twitter che però riduce il numero di caratteri simili per messaggio a 26! Ma nasconde un piccolo segreto…

Quattro o cinque parole niente di più. L’idea viene dal ragazzo che vedete nel video qui sotto: basta lunghi messaggi o post assiduamente intorno ai 140 caratteri canonici di Twitter, meglio la sintesi estrema, un dono che però non tutte le persone hanno. Raccontare un fatto, esporre un pensiero, rispondere a un commento sarà anche un esercizio di stile.

O di abbreviazione massima, d’altra parte su Twitter nessuno scrive in modo grammaticalmente completo. In realtà Flutter non esiste, è uno scherzo orchestrato da Slate V (autore del video-intervista qui sotto) che però ha lanciato un’idea niente male, chissà che magari qualcuno non la prenda in considerazione sul serio.

La piattaforma di microblogging Twitter dice no al colosso di Mountain View Google

La famosa piattaforma di microblogging Twitter ha annunciato che non venderà tecnologie e società a Google ma che anzi punta ad una crescita della società che ha già fatto segnare un incremento del 1382% secondo fonte Nielsen.


La dichiarazione del CEO Evan Williams di Twitter è stata categorica e chiara, “non venderemo neanche per un miliardo di dollari” e ha poi aggiunto “”il nostro obiettivo è creare una compagnia proficua e indipendente e siamo appena all’inizio”. Questa affermazione fa capire come i social network già presenti abbiano un nuovo competitor con cui aver a che fare (anche se per dirla tutta abbiamo a che fare con delle soluzioni in parte diverse). Questo però ha sollevato Google da impegni gravosi: infatti dopo aver manifestato l’intenzione di acquisire Twitter, l’antitrust americana teneva sotto osservazione l’azienda di Mountain View, pronta a sottolineare magari pratiche non corrette o peggio ancora predomini tecnologici ad esempio su quello che riguarda le ricerche su internet.

Naturalmente, vista la crescita esponenziale avuta (i dati Nielsen parlano di un incremento del 1382%), Twitter è una azienda che fa gola a molti: oltre Google ci sarebbe “una certa” Microsoft interessata a rafforzare il proprio predominio sulla rete, ma anche News Corp, azienda che già possiede un altro colosso del web, MySpace.

fonte: tecnozoom

Facebook adesso va in tv...

...con i nuovi televisori Lcd

Le nuove generazioni di tv Samsung ampliano le possibilità di accesso a internet. Grazie agli accordi stipulati con Yahoo, Facebook, Flickr e You Tube, per visitare i più noti siti di social network basterà usare il telecomando del televisore. È sufficiente dotarsi di un collegamento ethernet o wi-fi per poter consultare le pagine preferite di Facebook, guardare i filmati di You Tube o le raccolte di immagini archiviate su Flickr; per le pagine di Yahoo si va ancora oltre dato che sarà possibile personalizzare i contenuti da mostrare su schermo, scegliendo tra i servizi News, Meteo e Finanza del portale. Contenuti che poi compariranno direttamente sullo schermo in una porzione periferica (anche questa impostabile a piacere) per non interferire sul programma che si sta seguendo. L'accordo tra Yahoo e Samsung prevede anche che i contenuti vengano ulteriormente arricchiti nel corso dei prossimi mesi. Questo pacchetto di servizi Yahoo, chiamato Media2, è offerto sui tv Samsung delle serie 7000, 6000, 7 e 6 con pannello lcd e sulle serie 8 e 6 con schermo al plasma. Rispetto alle analoghe possibilità di accesso al web fornite da alcuni concorrenti, la proposta Samsung appare vincente per la semplicità di accesso, la qualità della grafica e la ricchezza di contenuti; molte informazioni poi sono già disponibili anche in italiano e questo non è un particolare secondario. Sui modelli delle serie 6000 e 7000 lcd e sui plasma 8 e 6 è anche possibile prelevare direttamente i contenuti archiviati su pc con il protocollo dlna, senza bisogno di ulteriori apparecchi di trasmissione.

Altra importante novità in casa Samsung sono i tv lcd con retroilluminazione led, applicata sulla serie 7000 e 6000. I led vengono applicati sui bordi dello schermo al posto dei comuni tubi fluorescenti e danno due grandi vantaggi: la qualità della riproduzione del nero e delle scene molto scure è nettamente migliore, inoltre il consumo di energia scende di circa il 40% rispetto ai normali tv lcd. Ulteriore vantaggio è la riduzione dello spessore del tv, che scende fino al valore di 25 mm, un record per apparecchi che non hanno unità di sintonia separate. Per rendere più facile il fissaggio a parete è stato brevettato un nuovo sistema di estrema semplicità, praticamente come appendere un quadro con un solo chiodo. Questi apparecchi sono disponibili con misure da 32 a 55 pollici, dispongono di risoluzione Full Hd, del circuito 200 Hz per migliorare la fluidità delle immagini, sintonizzatore tv Hd e hanno un'estetica molto curata; i prezzi di questa serie non sono in stile Samsung, per esempio il 46 pollici della serie 7000 costa 2999 euro, la qualità costa anche in Corea.

Per chi prevede una spesa inferiore può contare sulla vasta gamma 7 con retroilluminazione tradizionale ma gran parte dei contenuti tecnici dei modelli led, con la serie 6 pii si possono scegliere modelli dallo schermo più piccolo, fino a soli 19 pollici ma sempre con estetica decisamente curata. Ancora più in basso nella gamma va segnalato come tutti i tv Samsung con la lettera B nella sigla sono dotati di sintonizzatore Hd per il digitale terrestre; inoltre tutti i tv Samsung sono già certificati Dgtvi per accogliere la Smarcam dedicata ai canali pay per view di Mediaset e Dahlia.

Plasma e blu-ray per completare l'offerta
Samsung ha già chiarito in passato che non rinuncia agli schermi al plasma, vengono infatti rinnovate le serie 8 e 6 disponibili in formati che vanno dai 42 ai 63 pollici. Tra le caratteristiche principali la risoluzione Full Hd, funzioni web Media2, tuner Hd, collegamento al pc con protocollo dlna, porta usb e spessore ridotto a circa 3 cm. Tutti i tv al plasma di Samsung hanno pannelli senza piombo e possono vantare la certificazione europea Eco Flower.
La gamma blu-ray si rinnova con diversi modelli, separati o già integrati in sistemi home theater. Il modello di punta Bd-P4600 (399 euro) è talmente sottile (39 mm) che si può anche fissare in verticale a parete, è predisposto per il collegamento wi-fi dedicato alle funzioni Bd Live 2.0 oppure per accedere ai contenuti web come già visto per i televisori. Il modello Bd-P3600 (369 euro) ha praticamente le stesse funzioni ma il collegamento wi-fi avviene tramite una chiavetta usb esterna. Il modello base Bd-P1600 (269) ha dimensioni più tradizionali e rinuncia alle uscite audio 7.1 ma è comunque predisposto per il collegamento wi-fi. Molto interessante la soundbar Ht-Bd8200, con lettore,amplificatori e diffusori riuniti in un unico elemento facilmente fissabile a parete sotto al televisore; il subwoofer attivo in dotazione al sistema si collega senza fili e può essere collocato in posizione defilata. Il modello Ht-Bd7200 ha praticamente le stesse funzioni ma ha i diffusori 2.1 separati, per chi preferisse una soluzione da sistemare su un ripiano o scaffale. La sezione blu-ray di questi due sistemi ha le stesse funzioni e la stessa qualità delle immagini degli apparecchi separati.

E la tragedia finisce in diretta su Facebook

Svolta La ricerca di notizie su Internet comincia subito dopo il terremoto

Una scossa che dall'Abruzzo si muove velocemente verso il resto d'Italia. E più in là a Berlino, Tokyo, New York, Londra. Per un giorno gli occhi del «villaggio globale» tanto caro a Marshall McLuhan sono tutti puntati sull'Italia. «La peggiore tragedia del millennio», per dirla con le parole del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, occupa le prime pagine dei siti internet dei principali media internazionali, finisce su Youtube, viene raccontata in diretta su Facebook e Twitter. Quando, alle 3.32 la terra trema, la domanda che percorre il mondo è una sola: cosa sta succedendo? Si accende la televisione alla ricerca di una risposta. Ma il video tace. Il primo canale a mandare in diretta le immagini de L'Aquila e le testimonianze telefoniche dei sopravvissuti sarà, qualche minuto più tardi, Rainews24. Online, però, la notizia è già di dominio pubblico. E il popolo della rete si scatena. Sono lontani i tempi in cui per avere informazioni su un terremoto bisognava attendere le edizioni speciali del telegiornale o il quotidiano del mattino. È come se tutto il mondo si fosse svegliato e, in pigiama, fosse sceso in piazza. Quella piazza è Internet. «Dopo la scossa - racconta Gianluca Nicoletti conduttore della trasmissione radiofonica Melog su Radio24 - mi sono messo al computer e ho visto che il mio gruppo virtuale su Facebook (che conta oltre 5.000 «amici» ndr) era in "fibrillazione". Allora ho cominciato a pubblicare le agenzie che arrivavano. Quindi ho telefonato a delle amiche che vivono a L'Aquila. Erano per strada, volevano sapere cosa stava succedendo. Ho ricevuto messaggi e telefonate dall'Indocina, dal Brasile, da New York. Sono rimasto davanti allo schermo fino alle 6 a scambiare informazioni. Qualcuno pubblicava le mappe di Google per far vedere i paesi colpiti dal sisma. Tutti erano alla ricerca di notizie». Forse è proprio questa la grande novità di questa tragedia. Per la prima volta il social network non è stato il luogo dove scambiarsi foto più o meno divertenti o chattare per far passare un po' di tempo, ma ha mostrato il volto di una comunità globale. E non è mancato chi, pochi minuti dopo il sisma, ha preso la palla al balzo per «beatificare» Giampaolo Giuliani il tecnico che «aveva predetto» la tragedia (sono nati i gruppi «Giuliani eroe nazionale», «Chiedere scusa a Giuliani», «Solidarietà per Giuliani», «Giuliani aveva ragione sul terremoto», «Sosteniamo Giampaolo Giuliani ed il brevetto per la previsione di terremoti»). Mentre altri hanno cercato di testimoniare la propria solidarietà alle famiglie e ai cittadini abruzzesi anche scambiando informazioni utili come i numeri di telefono per l'emergenza, i riferimenti per donare il sangue o le segnalazioni per organizzare «aiuti concreti» per la popolazione sfollata. Intanto le immagini dei cittadini estratti dalle macerie rimbalzavano da Al Jazeera alla Cnn.

fonte: iltempo

I gruppi di Facebook e Twitter si mobilitano per il terremoto

Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo nelle scorse ore ha fatto nascere un centinaio di gruppi spontanei su Facebook, un modo come un altro per sentirsi vicini alle vittime ed ai loro famigliari.



Il sentimento di partecipazione, anche se espresso con un mezzo virtuale come un social network, può servire in casi come questo per dare un gesto di solidarietà ai parenti delle vittime, che purtroppo continuano ad aumentare.

Tra i principali gruppi vi sono alcuni, come Aiutiamo le vittime del terremoto, che riporta nella descrizione:

Questo gruppo nasce per favorire e coordinare gli aiuti alle vittime del terremoto da parte dei membri di Facebook.
Chiunque abbia indirizzi utili, numeri di telefono, conti correnti e altre informazioni, può metterle qui a disposizione degli amici abruzzesi, i quali possono segnalarci le situazioni più critiche e consigliarci sul modo migliore per aiutarli.

Sono presenti poi alcuni gruppi, come "Una goccia tra le macerie – Io dono il sangue per i feriti del terremoto – Non mi costa nulla e salva la vita" in cui è possibile prendere contatto ed informarsi su come donare sangue, in particolare l’universale 0 RH negativo.

Anche Twitter, il micro-blogging, serve a tenersi informati e vicini alle vittime, la corsa alla solidarietà è partita.

fonte: pctuner

TERREMOTO ABRUZZO/ Mobilitazione anche da Facebook e Twitter


Sin dai primi momenti successivi al sisma sui Social Network e in particolare Su Facebook, il popolo di Internet si è attivato per scambiarsi messaggi, informazioni e richieste di notizie. Su Facebook e' nato fra gli altri il gruppo "Aiutiamo l'Abruzzo", in cui gli iscritti si scambiano informazioni utili come i numeri di telefono per l'emergenza, i riferimenti per donare il sangue o le segnalazioni per organizzare 'aiuti concreti' per la popolazione sfollata.
Ma la rete sociale ospita anche quasi una novantina di gruppi 'Terremoto in Abruzzo", creati appunto per scambiarsi notizie e informazioni sulle zone colpite dal sisma.

Twitter - Testimonianze dirette si trovano anche su Twitter, rete sociale di microblog via telefonino, su cui le notizie delle prime scosse hanno cominciato a circolare anche prima che sui canali di informazione tradizionali.

L'eroina Demi Moore: grazie a Twitter salva la vita ad aspirante suicida

Negli Stati Uniti è più che una moda ed era inevitabile che ci cadessero anche le star di Hollywood. Si tratta di Twitter, il programma di mini-blog che permette di raccontare per filo e per segno quanto si sta facendo, come se si spedisse un messaggino telefonico ad una amico o alla fidanzata.
Tra i patiti c’è anche la bellissima Demi Moore che, senza fare apposta, si è trasformata in una eroina. Niente a che vedere con il soldato Jane delle pellicola che l’ha mostrata rasata a zero e tutta muscoli. Semplicemente ha avvertito la polizia di San José, in California, per avvisare che una donna si stava per togliere la vita: la Moore l’aveva scoperto proprio grazie a Twitter, grazie ad un messaggio ricevuto nel suo spazio e spedito da una donna che minacciava di prendere un coltello per tagliarsi il braccio.
A rivelare la notizia è stato il marito Ashton Kutcher, lo stesso che qualche giorno fa mise on-line alcune immagini della dolce consorte in mutande. Stando alla ricostruzione del marito, la Moore avrebbe sul momento risposto “spero tu stia scherzando” alla aspirante suicida, poi ha chiamato la polizia di San José, che è riuscita ad intervenire in tempo.

fonte: libero-news

Demi Moore salva la vita di una donna usando il suo Twitter

Demi Moore, star indiscussa di Hollywood, è balzata agli onori della cronaca per il suo comportamento lungimirante nel salvare una donna che le aveva confidato di volersi suicidare.

La notizia le era arrivata tramite il suo account Twitter (che lei usa assiduamente) come messaggio privato. La donna le aveva confidato che avrebbe a breve preso un coltello e si sarebbe tagliata le vene del braccio. Dopo la prima risposta personale, in stile "Spero tu stia scherzando!", la Moore non si è persa d'animo e ha ripostato il messaggio nella sua timeline pubblica, chiedendo a chi fosse della zona di aiutarla o di chiamare aiuto.

Un portavoce della Polizia di San Jose ha confermato che grazie all'intervento della star hollywoodiana la donna si è salvata. Visto il lieto fine, sorridiamone ed evitate di farci prendere spaventi al nostro account!

fonte: asylumitalia

Google vicina all'acquisto di Twitter

Google sarebbe vicina a un accordo per l'acquisizione di Twitter, uno dei social network emergenti più noti. I prezzi che circolano nella trattativa non sono ancora di dominio pubblico, ma potrebbero aggirarsi, secondo fonti vicine all'operazione, intorno ai 250 milioni di dollari. Twitter aveva già rifiutato un'offerta da parte di Facebook del valore di circa mezzo miliardo di dollari, in parte in titoli. Google, invece, sarebbe disponibile a pagare subito in contanti.

Cosa spinge Mountain View all'acquisto di Twitter? Probabilmente la volontà di trasformare il social network in un motore di ricerca, o comunque, di far rientrare questo network nell'alveo del più grande motore di ricerca del mondo. Una motivazione importante per il business di Google può individuarsi nel fronte della pubblicità online, dove il motore di ricerca di Mountain View potrebbe rilevare i brand che ricorrono più spesso nelle conversazioni dei membri del social network, e proporre la pubblicità giusta al momento giusto.

In ogni caso una rete di interazione tra clienti si presenta come più che appetibile per un motore di ricerca che sta facendo delle sue potenzialità commerciali la leva principale del proprio business. Senza contare che Twitter aveva già acquisito un proprio motore di ricerca la scorsa estate. E il 40% degli annunci pubblicitari online passano attraverso motori di ricerca. Google è convinta che il valore di Twitter sia destinato ad aumentare nel tempo. Nel caso non dovesse andare in porto la strategia di acquisizione da parte di Google, non è comunque da escludersi una collaborazione con Twitter nel business dei motori di ricerca.

fonte: ilsole24ore

The Guardian solo su Twitter? Molinari commenta il pesce d'aprile...

Accantonando 188 anni di inchiostro e rotative, il Guardian annuncia che diventerà il primo giornale al mondo ad essere pubblicato esclusivamente su Twitter, il popolare social network che con il suo servizio di microblogging ha rivoluzionato la comunicazione online.

Il passaggio è definito "epocale" da ignoti commentatori citati dal quotidiano britannico, perchè tutti gli articoli saranno condensati in 140 battute. In effetti, pensando a certi giornalisti della carta stampata, che si rifiutano di "tagliare" i loro articoli e piuttosto li condensano fino a renderne impossibile la lettura pur di farli stare nello spazio del tabloid...

La notizia - nel giorno dei "pesci d’aprile" - è ovviamente uno scherzo, ma stimola la riflessione, in tempi di crisi dei giornali che guardano a Internet come unica salvezza.

Che sia uno scherzo lo si capisce quando il Guardian aggiunge che è già in moto un gigantesco progetto per tradurre in tweet l’archivio che risale al 1821. E che, secondo voci non confermate, Jim Buckmaster, amministratore delegato di Craigslist, il prossimo mese annuncerà un nuovo social network che si basa sulla telepatia e che renderà Twitter obsoleto nel giro di settimane.

La notizia ci è stata segnalata da Maurizio Molinari, il corrispondente dagli Usa de La Stampa inviato in questi giorni a Londra per il G20, che è un utente di Twitter e - se lo siete anche voi - è disponibile per commentare la notizia qui.

fonte: lastampa

Utilizzare Twitter per gestire il rapporto con i clienti in hosting

Più volte abbiamo parlato della necessità, per qualsiasi azienda di questo settore, di fare marketing utilizzando strumenti come i blog, i forum o i social networks. Per i primi, i blog, molti hosting provider italiani hanno intrapreso la giusta via e devo dire che alcuni di quelli che ho visto da vicino danno anche soddisfazioni! Purtroppo, in Italia, le compagnie non sono così aperte a questi esperimenti come altrove e spesso nel blog trovate semplici comunicati formali, niente di paragonabile a qualche blog estero, come The Inner Layer per intenderci.
Ultimamente penso che ci siano però più possibilità per tenersi in contatto con i propri clienti o semplicemente far conoscere la propria compagnia. Qualche compagnia ha già provato con Facebook, molti altri hanno intrapreso l'utilizzo, con successo, di Twitter. In Italia non è molto diffuso (c'è chi dice che sia il prossimo Facebook per l'Italia) ma all'estero è sicuramente un fenomeno di rilievo, soprattutto negli USA. Sono diverse le compagnie che utilizzano oggi Twitter per dare consigli e tenere aggiornati i propri clienti, un esempio, pochi giorni fa il downtime di WebhostingTalk è stato notificato proprio sull'account Twitter della compagnia. Gli esempi non mancano, se qualche tempo fa Dell dichiarava di aver raggiunto 1 milione di dollari di guadagno grazie a Twitter, nel mondo del webhosting ci sono compagnie come Hostgator che lo utilizzano con successo, così come fa Dreamhost, se provate a digitare qualche nome noto all'estero potreste trovare il suo account su Twitter.

Perchè Twitter può essere utile? Chi lavora nel mondo dell'hosting ha quasi sempre clienti che lavorano sul web, persone abituate ad utilizzare questi strumenti, se il vostro sito web principale va offline, un messaggio su Twitter può essere utile, ancora di più se la vostra intera infrastruttura sta subendo un downtime. Ma non solo per questo, come potete leggere, alcune compagnie lo utilizzano per avvisare di manutenzioni schedulate, o ancora per chiedere consigli ai propri utenti in merito al proprio business e ai propri servizi. Si tratta di un approccio molto informale che sicuramente può essere apprezzato dai clienti, e che, in qualche caso, può dar modo di aprire un canale comunicativo anche in caso di gravi problemi.
Sicuramente in Italia non vedremo a breve esperimenti simili (io mi auguro il contrario ovviamente!), ma una volta che Twitter diverrà pari a Facebook, sicuramente ci sarà qualche azienda coraggiosa anche da noi! Chi ha provato questi strumenti sa bene che lo sforzo fatto nel loro utilizzo viene ampiamente ripagato nel rapporto con i clienti e con la possibilità di guadagnare nuovi clienti!
Un ultima segnalazione: se cercate un lavoro in questo settore, Twitter può essere utile anche in questo caso, basta provare qualcosa come TwitterJobSearch!

fonte: hostingtalk

Facebook e Youtube aumentano la produttività sul lavoro

Usi Facebook o Youtube sul lavoro ? Allora sei un dipendente più efficiente. Questo il sorprendente risultato di uno studio australiano, secondo il quale un moderato utilizzo di Internet in orario di lavoro aumentala produttività.

La navigazione su Internet sul luogo di lavoro per divertimento (per la quale è stato coniato l’acronimo inglese WILB) - secondo l’università di Melbourne www.unimelb.edu.au – non solo non distrae ma addirittura favorisce la concentrazione dei lavoratori.
Piccoli e discreti break, come ad esempio una navigazione in Internet per qualche minuto, permette di riposare la mente, la qual cosa porta ad una maggiore concentrazione per l’intera giornata di lavoro e, di conseguenza, una maggiore produttività. Questi alcuni dei risultati più significativi dello studio:

o Le persone che utilizzano Internet per motivi personali al lavoro sono circa il 9 per cento più produttivi che quelli che non lo fanno.
o Su un totale di 300 lavoratori monitorati, il 70 % che usa Internet sul posto di lavoro si impegna in attività WILB.
o Le attività di surf ricreativo più gettonate sono: la ricerca di informazioni su prodotti, la lettura di news, la riproduzione di giochi online, guardare i video su YouTube e frequentare I social network come Facebook

Le aziende spendono milioni di euro software per impedire ai loro dipendenti di guardare video, o di utilizzare i siti di social networking o di shopping on-line con la motivazione che costano milioni di euro di perdita di produttività. Ma non sembrerebbe essere sempre così secondo lo studio australiano.

E’ bene peraltro precisare che lo studio ha riguardato persone che navigano con moderazione, cioè sono spendono online meno del 20 % del loro tempo di lavoro. Ovviamente I cd “Internet addict”, cioè I drogati del web, sono fuori da questo studio….Sarebbe interessante sapere quanti sono.

fonte: mercatoglobale

Twitter e i falsi medici...

Ripuliamo la rete dalla gente che spaccia consigli medici senza alcuna verifica! Ieri ho pensato di chiedere su twitter un consiglio a Daniele. Bene, mi è arrivato questo DM.

A me la dose è sembrata esagerata (nonostante mi fidassi di Daniele, ingenuamente) e mi sono fermato alla metà. E meno male! Ho dormito sino a poco fa e sono ancora rintronato. Detto questo ho perso, per colpa di Daniele, un appuntamento di lavoro a Milano davvero importante.

Spero si sia trattato solo di un errore di battitura non intenzionale (stamattina mi sono ritrovato un suo SMS dove si parlava di 40 gocce, non 400) e grazie al cielo non è successo nulla di grave. Sto comunque valutando (probabilmente chiederò l'aiuto di un legale) se sia possibile rivalermi in qualche modo su di lui per quanto successo e per il lavoro che a quanto pare è andato a puttane per colpa sua.

Non bisogna fargliela passare liscia. E voi fate attenzione!!!

fonte: napolux

Pesce d'aprile su Twitter

I social networks sono da sempre un terreno fertile per fare scherzi. In occasione del primo di aprile vi diamo qualche idea per far impazzire e prendere in giro i vostri amici almeno per un giorno.

Il più ovvio per i single è quello di cambiare stato alla "situazione sentimentale" impostandolo su "fidanzato/a". I vostri amici cominceranno a scrivere frasi commoventi felici o addirittura stupiti. Potrete scatenare anche qualche invidia. :-D
Per i fidanzati o sposati potrete provare il contrario anche se, nel caso di un matrimonio, è poco credibile, ma mai sottovalutare i creduloni!

In tempo di crisi, uno scherzo divertente ma allo stesso tempo crudele potrebbe essere quello fatto dal datore di lavoro che ha tra i propri amici Twitter i propri dipendenti. Egli potrebbe scrivere nella frase dello stato personale di "dover fare dei tagli al personale". I dipendenti, che mai dubiteebbero della serietà del responsabile dell'azienda, potrebbero passare una brutta giornata!

Altre notizie bufala sono valide. Siate originali!

fonte: illibrodellefacce

Twitter: Cosa è, e istruzioni per sapere come si usa!

Ne sentiamo parlare ormai ovunque e abbiamo deciso di provarlo anche noi.
Ma cos’è e come si usa Twitter ?
Twitter è un servizio che consente di lasciare un messaggio non più lungo di 140 caratteri tramite web, messenger o sms letto dalle persone che hanno scelto di seguire i tuoi aggiornamenti (“twits“ sarà il termine usato da qui in avanti)

Il primo passo da fare è andare sul sito http://www.twitter.com e registrarsi (1) gratuitamente per ottenere il proprio soprannome (nickname) da usare nel servizio

Fatto questo potete già cominciare a lasciare i vostri messaggi dalla home page del sito (2) (i vostri colori saranno diversi.. questa è la mia pagina quindi personalizzata da me, ma l’impostazione è la stessa)

Già.. ma cosa si scrive nei messaggi?
L’uso per il quale è nato Twitter è quello di comunicare a tutti quello che si sta facendo in quel determinato istante.. Questo permette di utilizzare il servizio in svariati modi: c’è chi lo usa per raccontare la sua giornata tramite brevi messaggi, chi lo usa per condividere links e applicazioni interessanti, chi per darsi appuntamenti, chi per puro “cazzeggio”, fino ad arrivare a siti di informazione che lo usano per dare le ultime notizie e via dicendo.
Pensate che i più recenti fatti di cronaca sono stati vissuti “in diretta” tramite i twits delle persone che si trovavano in quel momento sul luogo dell’evento.
L’uso che si fa di twitter è insomma limitato solo dalla nostra volontà e fantasia.

I Twits che si inviano verranno letti solo da chi ha deciso di seguirci, cioè dai nostri “Followers” (in realtà c’è una pagina, la Public Timeline, dove si leggono proprio tutti i twitters del mondo ma è quasi impossibile venire “notati” lì!!)

Come si fa allora per seguire i Twits di un utente e trovare altri utenti da seguire?

Per semplificare le cose vi consiglio di iniziare a seguire noi..



Questi sono gli indirizzi delle nostre pagine su Twitter:

Cliccando i links qui sopra arriverete alle nostre pagine: per seguirci basterà cliccare in alto dove vedete il pulsante “Follow” (3) e scegliere se ricevere i nostri twits anche attraverso il messenger (di questo ne parlerò più avanti).

Da questo momento potrete leggere i nostri Twits, ma attenzione: gli utenti che seguite (Following), non necessariamente seguono voi (Followers). Molto probabilmente un utente che seguite sceglierà di seguirvi a sua volta ma in ogni caso vi arriverà un email ogni volta che un utente avrà inserito il vostro nickname tra i suoi Following.

Noterete ben presto tra i vari Twits che alcuni hanno scritto “@nickname”. Questo significa che il twits è rivolto a quella persona in particolare. Questa è una funzione comoda e utile perché la forma “@nickname” viene automaticamente trasformata in un link verso la pagina di quell’utente.. In questo modo se volete potrete aggiungere tra i vostri followers anche quell’utente.

Twitter non si ferma al sito.. il suo successo è dovuto al fatto di essere istantaneo e utilizzabile in vari modi: andando nella sezione “Settings” del vostro profilo (che troverete in alto a destra) vi accorgerete che potete twittare anche attraverso messenger come Google Talk e anche mandando SMS dal vostro cellulare.
Da questa pagina poi (http://twitter.pbwiki.com/Apps ) potete accedere ad un lungo elenco di programmi da scaricare per usare twitter senza andare necessariamente sul sito.. i migliori per windows sono a mio parere twitteroo o tweetr, per Mac invece twitterrific.

Si possono anche scrivere twits privati (Direct Message) ad un altro utente.. nel campo dove si scrive il proprio twit basta scrivere “D nick messaggio” e leggerà solo lui.

Vediamo ora una panoramica della pagina principale di Twitter per spiegarne le varie funzioni.

Il campo in alto sotto la scritta “What are you doing?” abbiamo visto che è quello che serve per inserire i nostri Twits.. Dopo aver scritto un twit cliccando su “Update” questo verrà pubblicato.
Subito sotto si vedono gli ultimi twits degli utenti che abbiamo deciso di seguire. Si può arrivare a questa pagina cliccando sulla linguetta con scritto “Recent”.
In “Replies” vedremo invece i twits che sono stati scritti a noi nella forma “@nickname” che abbiamo visto prima, mentre cliccando su “Archive” vedremo tutti i nostri twits passati.

In alto a destra c’è la barra di navigazione del sito. Home serve per tornare alla nostra pagina principale, “Your Profile” per modificare i dati del nostro profilo, scegliere un’immagine che ci rappresenti e modificare i colori della nostra pagina.
“Invite” serve ad invitare su twitter nostri amici mandando loro una mail.
“Public Timeline” serve a leggere i twits mandati dagli utenti di tutto il mondo e non solo quelli di chi abbiamo deciso di seguire.
In “Badges” possiamo trovare simpatici accessori da inserire nel nostro blog o sito.
In “Setting” possiamo impostare il nostro numero di cellulare, il nostro messenger e altre opzioni. Da notare che le notifiche dei twits tramite sms in Italia non sono al momento disponibili.
(*) Sempre da questa pagina potrete proteggere i vostri twits come Gigi Cogo.. questo vuol dire che ciò che scriverete non sarà letto da tutti (non sarà nella Public Timeline) ma solo da quelli ai quali avete dato l’autorizzazione a seguirvi.

L’”Help” è la guida in linea del sito mentre “Sign Out” ci permette di disconnetterci dal servizio, una volta disconnessi “Sign In” ci permetterà di accedervi.

Nella colonna di destra possiamo leggere quanti utenti stiamo seguendo (Following) quanti ci seguono (Followers) i nostri twits preferiti (Favourites), Quanti messaggi diretti abbiamo ricevuto (Direct Messages) e quanti twits abbiamo inviato. Tutte queste voci sono approfondibili cliccandoci sopra.
Nel campo “Send Notification to” possiamo scegliere se ricevere i twits rispettivamente sul nostro messenger, sul cellulare o solo dal web.
Nel campo “Search” invece possiamo, scrivendo una parola chiave, trovare twits dell’argomento che ci interessa o utenti di una determinata località.
Sotto infine troviamo una lista (parziale) degli utenti che stiamo seguendo sotto forma delle loro immagini personali.

Noterete che la maggior parte dei twits sono scritti in terza persona. Questo perchè sul sito i vostri twits vengono mostrati nella forma “nick messaggio” quindi “blusfumato bevo una birra” suona peggio di “blusfumato beve una birra” no? Ma potete anche scrivere in prima persona se volete.. infatti gli altri modi per accedere a twitter (come ad esempio i programmi che si possono installare sul proprio pc) mostrano i vostri twit nella forma “nick: messaggio” e quindi la prima persona ci sta bene.. twittate come vi pare!

fonte: 2puntozeropertutti
payperuse.eu

Wikio - Twitter

Twitter Vision