Mayer prova a riprendersi la Aniston

John con il social networking ha chiuso...

Jennifer Aniston l'ha lasciato per la sua dipendenza da Twitter, il social networking che pare spopolare a Hollywood. John Mayer, però, non ci sta e dichiara pubblicamente di aver chiuso con le amicizie virtuali.

«Twitter è stupido e inutile. Non ho una devozione particolare verso di lui», ha detto il cantante in un'intervista a E! News. John ha pure continuato spiegando quanto il suo modo di vedere la vita lo terrà in futuro lontano dalla rete, forse sperando che dichiarazioni simili arrivino all'orecchio dell'ex star di "Friends" e la spingano a tornare sui suoi passi.

Poco tempo fa parevano felici e innamorati. Le ombre passate erano state allontanate e la coppia sembrava sull'orlo delle nozze. Poi è arrivato il crack. Internet solo una scusa o Jen è davvero così arrabbiata e ha scritto un 'the end' senza repliche?

Ashton Kutcher si depila e mette il video in Rete

Sarà un omaggio alla sue numerosissime fans, oppure un bizzarro regalo di nozze per Burce Willis l'ex marito della sua Demi Moore o semplicemente una stravaganza da star strapagata di Hollywood ma resta il fatto che Ashton Kutcher si è divertito a mettere in Rete il video della sua depilazione. L'attore è stato costretto a perdere i peli del petto per interpretare il ruolo del protagonista nel nuovo film di Robert Luketic Five Killers. Una depilazione resa necessaria dal fatto che la controfigura dell'attore lo aveva fatto e la differenza nella sequenza delle scene sarebbe stata evidente.


Ashton e Katherine Heigl contro i vicini assassini - Nel film di Luketic, Kutcher interpreta un ragazzo che durante una vacanza incontra la sua anima gemella che ha il volto dell'ex Grey's Anatomy Katherine Heigl. I due si sposano e vivono la loro unione con felicità finché la loro vita idilliaca viene sconvolta da una terribile scoperta: i loro vicini di casa sono assassini incaricati di ucciderli. La misteriosa coppia di killers è interpretata da Tom Selleck e Catherine O'Hara.


fonte: Redazione Tiscali

Mariah impegnatissima con il nuovo album

Grazie a Twitter Mariah Carey ci tiene in costante aggiornamento sul making del suo nuovo studio album, al quale sta lavorando molto intensamente. Alla lista di produttori, nella quale troviamo già The Dream, Jermaine Dupri e Bryan Michael Cox, si aggiunge anche "Big Jim" Wright.

Mariah ha lavorato con Wright sin dal 1999 per l'album "Rainbow" e più recentemente ha prodotto "Fly Like A Bird" contenuta nell'album "The Emancipation Of Mimi". Beh sembra proprio che la nostra Mariah non perda tempo e non voglia far sentire la sua mancanza troppo a lungo... Magari riuscirà anche a far uscire il disco entro la fine del 2009. Che ne dite di queste notizie?
Intanto in una recente intervista Nick Cannon ha smentito per l'ennesima volta le voci secondo le quali Mariah sarebbe incinta. Infine per festeggiare il loro anniversario di nozze, la coppia è volata ai Caraibi, ecco alcune foto.

fonte: blog

Twitter, l’ultima mania delle celebrità USA

Lo chiama l’ecosistema delle celebrità Twitter. Il New York Times dedica al fenomeno della piattaforma di microblogging sempre più in voga negli Stati Uniti un vero e proprio albero genealogico di vip che, oltre ad essere iscritti, sono molto attivi sia nei propri aggiornamenti, sia nel costante monitoraggio di quello che scrivono gli altri vip.
La stampa anglosassone da tempo si sofferma sulla passione dei vip a stelle e striscie per Twitter (www.twitter.com). Nelle ultime settimane, i due casi più eclatanti e significativi: il giovane attore Ashton Kutcher (questo il suo account Twitter) che ha condiviso online le foto in slip della moglie Demi Moore e Jannifer Aniston che ha lasciato l’ultimo fidanzato, John Mayer, con l’accusa di essere letteralmente ossessionato per il microblogging.
Per adesso, in Italia, mentre siamo in piena era Facebook, Twitter sta prendendo piede tra gli esperti di comunicazione e nuovi media, mentre stenta a decollare a livello popolare. Ma qualcuno dice che è soltanto una questione di tempo. Voi cosa ne pensate?

John Mayer rinnega Twitter ovvero di esserne schiavo

Dopo le recenti disavventure sentimentali da eccesso di tweet in generale, ed eccesso di tweet di scarsa qualità letteraria in particolare, che lo hanno allontanato dalla sua fidanzata Jennifer Aniston, John Mayer sembra voler mettere la tastiera a posto.

Ha giurato a E! News che il suo rapporto con Twitter e il social networking è sporadico. Anzi, è andato oltre:

Twitter è stupido e inutile. […] Non ho una devozione particolare verso Twitter”.

Chissà se basterà una dichiarazione del genere a far tornare sui suoi passi Jennifer Aniston ferita nell’orgoglio. Noi teniamo d’occhio per lei il Twitter di lui. Ahah.

fonte: gossipblog

Courtney Love insulta su Twitter: denunciata

Courtney Love ha appena segnato un record decisamente strambo: è la prima star a essere stata denunciata per diffamazione dopo aver scritto un commento su Twitter.

La cantante ha Twittato quanto segue:

“oi vey don’t fuck with my wardrobe or you will end up in a circle of corched eaeth hunted til your dead.”

Che a grandi linee dovrebbe voler dire:

“?? ??? non fare casino con il mio vestiario o finirai in un cerchio di terra bruciata, cacciato fino alla morte”

Credo che la traduzione sia più o meno quella (se ne avete una migliore ditemela nei commenti), sta di fatto che erano insulti a Dawn Simorangkir (chiamata anche la Regina del Boudoir), fashion designer della cantante, a quanto pare per via del conto troppo salato che aveva presentato alla Love. La Simorangkir l’ha querelata subito per “diffamazione, invasione della privacy e per aver inflitto disagio emotivo tramite insulti su Twitter”. I legali della cantante probabilmente si appelleranno alla libertà di opinione, tuttavia la cosa interessante di questa vicenda sarà vedere come la corte considererà un commento di Twitter..

fonte: badtaste

QuoteURL: condividere conversazioni su Twitter tramite uno short-URL

QuoteURL é un servizio che consente di condividere più tweets tramite un unico short-URL. Basta copiare ed incollare tutti gli indirizzi web relativi ad ogni post che intendiamo condividere nello spazio e cliccare “+”; fatto ciò non resta che cliccare “save” e QuoteURL fornirà così un link che reindirizzerà ad una specifica pagina dove sono raccolti tutti i tweets salvati precedentemente.

Twitter batte cassa nel 2009

Come già accaduto a brillanti esempi come YouTube e Facebook, uno dei più affermati e promettenti tool di social networking è giunto al fatidico passo necessario a confermare le sue potenzialità economiche. Iniziando a far soldi. Il nome in questione è quello di Twitter, servizio di microblogging multifunzione che gode di un bacino d'utenza sempre più ampio, stimato intorno ai 9 milioni di utenti. Spinto dalla necessità di fare cassa, il social media ormai giunto al suo terzo anno di vita ha in progetto di vendere account premium destinati ad utenze business.

Sull'argomento s'è discusso da tempo, ma sempre e comunque rimanendo nei termini della possibilità, di un progetto non meglio definito. A rompere gli indugi ci ha pensato l'azienda stessa, dichiarando che i piani di business destinati alle utenze premium sono in via di definizione. Non è dato sapere, al momento, quando di preciso verranno introdotti i nuovi profili: i vertici di Twitter non sembrano voler dichiarare più di tanto, lasciando intendere che le novità arriveranno entro il 2009.

Stesso discorso per quanto riguarda il costo dei nuovi servizi e le funzionalità offerte. Tra le ipotesi ventilate in rete sembra incuriosisce, seppur non confermata a livello ufficiale, quella che vede Twitter pronta ad introdurre diverse tipi di abbonamento che, a fronte di una sottoscrizione variabile in cifre monetarie, offre servizi più o meno estesi. Una cosa, però, sembra esser certa, almeno secondo quanto dichiarato dall'azienda stessa: Twitter rimarrà comunque gratuito per tutti gli utenti, che potranno decidere di pagare per ottenere account più ricchi di risorse e di potenzialità. Le nuove fasce d'utenza dovrebbero essere dedicate soprattutto a chi usa Twitter come canale promozionale di servizi e informazioni: attualmente, molte realtà imprenditoriali del web utilizzano il servizio di microblogging come vero e proprio dispaccio ufficiale di link e notizie.


Il tutto avviene nei classici, fatidici, 140 caratteri, che possono essere prolungati solo grazie all'ausilio di applicazioni esterne, cresciute numerosissime in breve tempo per sopperire ad alcuni piccoli limiti del servizio ed integrare nuove feature. In tal senso, gli account premium potrebbero innanzitutto valicare il limite dei 140 caratteri, fornendo più spazio e più autonomia a chi gestisce i propri contenuti. "Crediamo che vi sarà l'opportunità di fornire servizi ad entità commerciali in maniera da aiutarle a trarre ancora più profitto da Twitter" ha dichiarato Biz Stone, uno dei 4 cofondatori di Twitter. "Se questi servizi sono visti come un valore aggiunto dalle aziende - continua - crediamo che i dirigenti di tali aziende potrebbero decidere di pagare per ottenerli".

Il che non vuol dire che lo shift sarà forzato: stando alle parole dei vertici di Twitter il passaggio ad un account pro è a discrezione del singolo account. "Twitter rimarrà gratuito per tutti, siano essi singuli utenti, aziende o celebrità" spiega Stone. "Quello che stiamo cercando di fare è di aggiungere valore in settori dove vediamo già alcune tendenze, il che è diverso dall'imporre dazi sui servizi già esistenti".

Nonostante ciò, da tempo in rete imperversa una sorta di timore che presto i cinguettii inizieranno a costare una qualche somma di denaro. Sulla scia di queste supposizioni, qualcuno si è soffermato a soppesare il valore dell'esperienza personale offerta dal servizio, arrivando anche a considerare Twitter come un elemento irrinunciabile. Il che potrebbe significare poco per il momento: ma se si trattasse di un'opinione condivisa, Twitter potrebbe aver centrato il punto della questione. La vera chiave della questione ruoterebbe intorno al cercare un modo per introdurre un'adeguato e quanto mai necessario business model, senza però snaturare la natura del servizio stesso che fa della semplicità il suo principale punto di forza.

Vincenzo Gentile per punto-informatico.it

Twitter e Vodafone cinguettano via SMS

Dopo il Nord America, ora anche i telefoni cellulari del Regno Unito potranno nuovamente cinguettare. La piattaforma di microblogging Twitter ha da poco comunicato di aver raggiunto un accordo con Vodafone UK per portare i suoi messaggi agli utenti tramite gli SMS del famoso operatore mobile. Il nuovo patto consentirà agli utenti britannici non solo di inviare i loro "tweet" tramite un messaggio di testo, ma anche di ricevere le risposte direttamente sul proprio telefono cellulare.

«Vodafone UK ha stretto un accordo con Twitter per consentire ai consumatori di inviare e ricevere aggiornamenti via SMS senza costi addizionali. Inviare i tweet dal vostro cellulare farà parte del vostro normale abbonamento per i messaggi di testo con Vodafone e non comporterà tariffe aggiuntive. Inoltre, per le prime settimane, inviare i tweet non influenzerà in alcun modo il vostro piano tariffario. La ricezione dei tweet via SMS sul vostro cellulare è invece del tutto gratuita. Vodafone ama Twitter» si legge nel post pubblicato sul blog ufficiale di Twitter.
La nuova offerta proposta dalla piattaforma di microblogging ricalca sostanzialmente le esperienze già avviate negli Stati Uniti e in Canada. Negli States, infatti, gli utenti possono inviare e ricevere i tweet via SMS senza pagare costi aggiuntivi per il servizio. La medesima opzione è disponibile anche in Canada, ma solamente per gli utenti abbonati al gestore telefonico Bell Mobility. L'accordo con Vodafone costituisce la prima iniziativa organica di Twitter con una compagnia telefonica nel Vecchio Continente.
Secondo alcuni osservatori, l'offerta in Gran Bretagna potrebbe essere presto completata con la discesa in campo degli altri operatori come O2, T-Mobile e 3. L'operazione oltremanica giunge a distanza di alcuni mesi dalla decisione di Twitter di sospendere il servizio legato agli SMS nel paese britannico a causa dei crescenti costi di gestione imposti dagli operatori. Il nuovo accordo sembra aver gettato le basi per una migliore collaborazione con i protagonisti della telefonia mobile. Benché al momento la società non abbia rilasciato informazioni aggiuntive sui piani per l'Europa, è molto probabile che nel corso dei prossimi mesi soluzioni analoghe siano adottate anche in altri paesi europei.

Madonna di nuovo single


Durante una chat dal suo account Twitter con i fan, la pop star avrebbe ammesso di essere tornata single e di non esserne rattristata.
Che a scaldarle il cuore ci sia la speranza di un'adozione?
Madonna nei giorni scorsi si era dichiarata pronta ad adottare una bimba del Malawi ma pare che al governo locale una madre famosa reduce da un divorzio e impegnata con un uomo molto più giovane suonasse poco affidabile.
Forse ora che è di nuovo da sola....

Twitter, le basi per avere successo

Twitter è il più famoso servizio di micro-blogging, una rete che unisce ormai milioni e milioni di persone e che permette di inviare brevi aggiornamenti (massimo 140 caratteri) sul proprio status verso gli altri utenti del servizio.
Gli aggiornamenti possono viaggiare non solo tramite il sito di Twitter ma anche tramite messaggeria istantanea, feed rss, email ed sms.
Ci sono inoltre centinaia di applicazioni basate sulle API di twitter che permettono ad esempio l’integrazione di Twitter nel nostro blog, sito, dispositivo mobile etc.
Propria questa estrema versatilità del servizio ne ha decretato ormai il successo… la crescita degli account su Twitter è esponenziale e sono tantissime le aziende ed i professionisti che utilizzano Twitter per fini commerciali e promozionali.



Pensate alla potenza che si ha a disposizione, con un semplice clic possiamo inviare un messaggio a migliaia di utenti, messaggio che ovviamente può contenere l’url ad una nostra pagina web… nulla di più adatto per promuovere ad esempio un nuovo servizio.

Ovviamente per ottenere delle buone risposte da questo servizio occorre effettuare una fase di start-up dove ci dovremo occupare della crescita del nostro account, ossia di incrementare i nostri “following”, gli utenti che seguiamo, e soprattutto i nostri “follower”, gli utenti che ci seguono e che riceveranno i nostri aggiornamenti.


Per chi sta iniziando la propria avventura su Twitter seguono quindi alcuni consigli pratici da seguire per incrementare i propri followers:

Sapersi presentare. E’ fondamentale fornire tutte le informazioni previste nel profilo, far capire chi siamo e per quale scopo vogliamo utilizzare il servizio.
Se non siamo chiari ed espliciti la gente non avrà un buon motivo per seguirci, o potrà addirittura pensare che si tratti di un account “fake” o di un Bot.
Non scordatevi di inserire inoltre un vostro avatar, non è bello lasciare quello di default… sarebbe indice di scarso interesse per quello che stiamo facendo.

Diventare follower di utenti che hanno un rapporto di 1 ad 1 tra i propri follower ed i propri following, o addirittura di utenti che hanno più following che follower, il motivo è banale… se questi utenti hanno queste proporzioni tra following e follower vuol dire che ricambieranno sicuramente la nostra richiesta.
Consiglio di usare questo servizio: mrtweet.net che permette di avere una lista di utenze “consigliate” da seguire, per tutte queste utenze vengono riportate diverse statistiche, tra cui anche il rapporto di cui parlo sopra…. sarà facilissimo individuare ottimi account da seguire.

Iscrivere l’account su tutte le twitter directory più importanti:
www.twellow.com/
justtweetit.com/
wefollow.com/
alltop.com/ (l’aggregatore di News di Guy Kawasaki, inseriscono anche gli account twitter).

Essere attivi su Twitter, rispondere con suggerimenti a persone che non si conoscono, fare molti ReTweet (RT) e soprattutto cercare di ottenere qualche RT dei propri update… quando un utente fà il RT di un nostro update non fa altro che rendere visibile il nostro update a tutti i suoi follower, in questo modo altre persone verranno a conoscenza della nostra utenza.

In fine un consiglio per l’inserimento delle url nei nostri post, per non rubare troppo spazio ai 140 caratteri totali del messaggio è praticamente obbligatorio ricorrere ai servizi di short url, tutte le informazioni sulle short url in questo mio articolo.

Le considerazioni ed i consigli presenti in questo articolo sono frutto della mia esperienza personale fatta con diversi account Twitter, tra i quali twitter.com/ItaliaNEWS.
Vi ricordo inoltre l’account di questo blog twitter.com/technonewsblog.

Le nuvole di Twitter: passatempo o mappa utile?

Il Super Bowl è notoriamente un evento seguitissimo negli Stati Uniti; nella sua sezione interattiva, il New York Times propone una mappa per esplorare la frequenza delle parole usate più comunemente durante il Super Bowl, con la possibilità di distinguere tra Stati e tra periodi della partita, organizzando il tutto per temi (es.: i nomi delle squadre, i nomi dei giocatori, emoticon scambiati).

Interessante la voce di menu che consente di monitorare la ricorrenza di termini correlati agli spot pubblicitari, il talking about ads: dalla mappa risaltano a colpo d’occhio i nomi dei diversi marchi e la loro “entità” secondo il modello classico delle tag cloud.


Ora chiediamoci: tutto ciò è solo un curioso passatempo, oppure (magari “dietro le quinte” e in modo più dettagliato) può diventare un valido strumento per calibrare il marketing e fare ipotesi sulle entrate correlabili agli spot? Strumenti del genere possono dirci qualcosa sul “return on ads” in diverse aree e persino in diversi Paesi?

YouTube e il bottone per Twitter


Se ne parla da un po', Google sta per acquisire Twitter... Twitter sta per essere comprato da Facebook eccetera eccetere. Forse, semplicemente, la verità è che il cinguettio ha preso piede e usarne le possibilità aiuta anche altri player a creare una community più coesa e a invogliare lo scambio di informazioni.

Il post di Techcrunch (YouTube Adds A Twitter Button) mi conforta perché ancora una volta, almeno all'estero, si nota una vitalità e un'innovazione notevole.

E questi colpi di genio, in realtà banali intuizione applicate a regola d'arte, mi fanno dimenticare la tristezza "de noartri", indietro almeno un anno da quello che succede in tempo reale.

Everybodys doing it. Even YouTube has succumbed to Twitter mania. Below every video if you click on the Share link you will find three options: MySpace, Facebook, and now Twitter. You can expand the box for even ore sharing options, but those are the main three and Twitter was just recently added...

Twitter a Pagamento? No, lo saranno i Servizi Aggiuntivi

Ieri in Rete si è sollevato baccano relativo alle indiscrezioni che davano Twitter prossimo a divenire un servizio a pagamento.

In serata Biz Stone (co-fondatore di Twitter) ha scritto a BusinessInsider, facendo chiarezza sulle intenzioni del gruppo: Twitter a breve inizierà ad offrire servizi a pagamento, ma gli account continueranno ad essere gratuiti.

Nessuna virata dunque, semplicemente il tentativo di migliorare l’esperienza di noi “twitteri” mediante funzionalità aggiuntive acquistabili.

La decisione, spiega Stone, è scaturita dalla consapevolezza che molte aziende fanno utilizzo di Twitter al fine di consolidare il proprio brand. Un aspetto quindi business del servizio, che Twitter non può permettersi di lasciare a se stesso e di non seguire. Le funzionalità a pagamento saranno rivolte soprattutto a questa categoria di utenti.

Prima della precisazione da parte di Biz, ReadWriteWeb aveva chiesto ai suoi lettori quanto avrebbero accettato di pagare per conservare il proprio account Twitter. I risultati sono uno schiacciante “NIENTE” (53%) seguito da “Meno di 5$ al mese” (26%).

TwitterScore: quanto sei popolare?

Ecco TwitterScore.net, una semplice applicazione che permette di verificare la tua popolarità su Twitter nonchè di fornirti altre informazioni, come numero di Followers, numero di persone che ti seguono, frequenza aggiornamenti nonchè i contatti vicino a te! Davvero carina...

fonte: twitter-italia

Mischa Barton si riprende il suo Twitter usurpato

Accreditata dal suo blog ufficiale (e dall’infaticabile @Valebrity) Mischa Barton si riprende quello che è suo, e comincia a usare Twitter alla voce @THEREALMISHA. Questo, con grande dispiacere di chi aveva registrato @mischabarton prima di lei e, dopo un’ovvia impennata dei sottoscrittori, si è trovato praticamente a secco.

Non succede sempre ai fake di celebrità che aprono account su Twitter di essere penalizzati e autopenalizzarsi tanto e così presto. Evidentemente, questo (che ha pure smesso di scrivere), puntava soltanto a confondere il pubblico, senza nemmeno un briciolo di sense of humor o della satira. Proprio al contrario di uno dei fake famosi che apprezziamo di più, in lingua inglese, e che probabilmente ci intrattiene infinitamente di più di quello che non potrebbe fare l’originale: quello, esilarante, di @the_megan_foxuna bella reply alla sua controparte fake, in cui la ammonisce:

“Apprezzo il fatto che tu voglia tenere aggiornata la gente su quello che accade nella mia vita, ma penso che ora mi occuperò da sola del mio Twitter”.

Twitter e la medicina in 140 caratteri

Quando si dice che il microblogging alla Twitter è superficiale e troppo sintetico perchè da la possibilità di usare solo 140 caratteri, non si fanno i conti con le enormi possibilità racchiuse in questi pochi font.
Si perchè se un concetto è banale ed è anche corto, è un concetto terribile, ma se quello che si esprime in breve è interessante e di pubblica utilità diviene immediatamente una straordinaria ed efficacissima forma di comunicazione.

Ora, immaginiamo per un attimo di avere un medico a nostra disposizione, un professionista che, grazie alla sua esperienza, riesca a “refertarci” e a spiegarci quello che abbiamo in base ai nostri sintomi, in pochissime parole.
Certo, non sarebbe come andare da un dottore in carne ed ossa e sottoporsi ad una visita, ma sarebbe comunque un modo nuovo, veloce ed interessante di approcciarsi alla medicina ed ai medici.
Ecco cosa deve aver pensato il dott. Daniele Aprile, quando ha pensato il suo nuovo progetto “La salute in Twitter“.
Dice Aprile: “E’ un progetto semplice ma spero molto utile. Ho deciso si utilizzare il mio account Twitter (https://twitter.com/danieleMD) per condividere link e articoli sulla salute e per offrire delle piccole consulenze mediche gratuite in 140 caratteri.”
Il progetto, lanciato sul sito del dott. Aprile PsicheSoma.com, è un modo nuovo, interessante, rapido e decisamente 2.0 di approcciarci alla saluta ed al mantenimento della stessa: insomma la medicina, nell’era del Web, passa anche per il microblogging.

Un’ondata di spam rallenta Twitter

Vi state chiedendo perché Twitter recentemente vi è sembrato più lento del solito? La risposta è semplice: una vera e propria ondata di spam ha colpito la famosa comunità di microblogging. F-Secure, azienda leader nella fornitura di sicurezza sotto forma di servizio tramite operatori mobili e Internet Service Provider, ha scoperto due falsi account Twitter che ingannano gli utenti.

Nel primo tentativo di frode, Jason del Nevada (Terri962) pubblica un link con la promessa di una Range Rover gratis. Il link porta a una pagina dove si spiega come guadagnare 5.000 dollari al mese, semplicemente pubblicando un link su Google. Cliccando su qualsiasi link contenuto nell’annuncio si viene reindirizzati al sito onlinewizards.net, dove il guadagno possibile è già diventato di 6.500 dollari al mese. Troppo bello per essere vero? Probabilmente sì. Per diventare “Google Cash advertiser” è necessario fornire i dati della propria carta di credito e altre informazioni personali.


Nel secondo tentativo, tale Kristen Andrews di Miami, con ben 1000 contatti su Twitter, scrive: “Il mio ragazzo mi ha segnalato via email questo sito dove è possibile entrare gratuitamente per partecipare a un torneo di giochi online e vincere 5000 dollari”. Il post è seguito dall’URL del sito che porta direttamente a una pagina in cui viene richiesto di scaricare il file goldencasino.exe.

“Twitter è consapevole di quanto è successo e ha cancellato i falsi account nel giro di 10 minuti”, ha dichiarato Patrick Runald, chief security advisor degli F-Secure Security Labs. “Il problema però è un altro: su Twitter stanno aumentando sensibilmente i tentativi di frode. Gli utenti di Twitter devono fare molta attenzione ai loro contatti ed essere molto cauti nel cliccare su URL e tinyurl”.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sull’ondata di spam che ha colpito Twitter e per vedere screenshot dei siti truffa, visitate il weblog di F-Secure all’indirizzo www.f-secure.com/weblog o seguite Patrik Runald su Twitter.

Ora la pianta ti chiede acqua con un sms da Twitter

La tua pianta è l’unico barlume di vita oltra a te in casa? Prenditene cura a dovere e se il tuo pollice non è proprio verde potrebbe dirti lei quando ha bisogno di essere bagnata. Come? Con la sua pagina personale su Twitter, aggiornadoti in ogni istante sulle sue condizioni!
Poveri vegetali in vaso, dipendono totalmente da noi umani spesso troppo distratti e così a volte ci accorgiamo che sono lì agonizzanti e tutti flosci ad attendere un goccio d’acqua. Ma grazie all’esperimento dell’Università di New York chiamato Botanicalls potrai sapere in ogni momento come sta la tua pianta, anche da lavoro. Basta leggere cosa scrive su Twitter: “Ho sete, bagnami”, “Grazie per avermi bagnato”, “Livello di umidità 80%”.
Funziona grazie a un sensore di umidità collegato a un circuito che elabora le informazioni e le spedisce su Internet via Twitter con il Wifi alla pagina personale della pianta che tu, ovviamente, dovrai “seguire”. Le frasi sono già pre-caricate, ma sono anche personalizzabili e così puoi dare letteralmente vita alla tua pianticella facendola diventare sempre più pressante e anche volgare man mano che l’umidità scende! Se solo potesse parlare ti insulterebbe ogni volta che la lasci a secco per troppe ore!
Molto più semplice di Easy Blossom che ti informava dello stato di salute dei vegetali collegando la penna usb al pc, Botanicalls ha una curiosità nella curiosità: infatti la pagina dedicata alla pianta tester http://twitter.com/pothos ha quasi 2500 seguaci!
Ma su Twitter trovi altro molto più interessante come una bella foto del lato B di Demi Moore postata dal suo stesso marito!

I pericoli di Twitter

Salesforce.com è un’azienda nota nel settore. È il leader nella realizzazione dei software per la gestione della clientela, per qualsiasi tipo di azienda. La notizia interessante è che Salesforce.com intende integrare il Social Networking all’interno del suo prodotto Service Cloud, in particolare si parla di Twitter.

Ciò significa che Service Cloud può intercettare i messaggi di 160 caratteri che si postano nella propria pagina di Twitter, permettendo alle persone demandate all’assistenza clienti di fornire assistenza immediata non appena si legga un post che manifesti una problematica.

Facciamo un esempio: io posto un messaggio su Twitter del tipo “Firefox si è bloccato ancora una volta, devo trovare il modo di ridurre le risorse impiegate dal programma”.

Probabilmente il mio messaggio non interesserà nessuno tranne i soliti informatici con la sindrome da podio.

Se neanche uno di questi mi seguisse nel mio post perché impegnato a modificare il telecomando della Wii in un’arma di distruzione di massa, sono certo che qualcuno di Mozilla.org, ammesso che usi Service Cloud, mi intercetterà grazie al software di Salesforce.com, e correrà in mio aiuto rispondendomi via Twitter.

Fantastico. Al di là delle mie stupide richieste di aiuto, il sistema potrebbe essere utilissimo per una marea di casi, soprattutto in emergenza. Ma, come fa presente qualcuno, c’è anche un’altra faccia della medaglia. Non è che questo sia l’ennesimo modo di spiare usi e costumi dei poveri consumatori?

La stessa persona che solleva la questione mette le mani avanti immaginando il commento immediato degli espertoni di cui sopra: “idiota, non sai che le conversazioni di Twitter sono pubbliche”? Uno che non voglia essere controllato basta che stia attento a ciò che scrive, oppure non usa questi strumenti.

Già. Forse è così. Ma ci si rende conto realmente di quanto si possa sapere su di noi dai nostri post? Da quello che scriviamo su Facebook, dai nostri amici, dalle risposte ai messaggi-specchietto (per le allodole) dei nostri presunti amici? Dai gruppi che frequentiamo, dalle foto che postiamo? Dai messaggi che scriviamo su Twitter.

Se il nostro paladino virtuale ci viene in soccorso una volta con un consiglio, se ci offre prodotti simili a ciò che abbiamo appena acquistato, possiamo anche accettarlo ed essere stupiti e contenti, ma se questo succede sempre? SEMPRE?

Se siamo noi a decidere a chi far vedere i nostri post, come nel caso di Facebook, per esempio, è un conto, ma siamo sicuri di voler avere qualcuno che controlla e analizza tutti i nostri messaggi? Accettando di vivere in Twitterlandia e permettendo a chiunque di seguire ciò che scriviamo questo è il prezzo che dobbiamo pagare. Alternative? Non usare Twitter oppure usarlo in modo non naturale. Se vi soddisfa.

fonte: lastampa

Twitter si converte

A causare la rottura tra Jennifer Aniston, protagonista di film di successo e soprattutto della serie TV friends, e il cantante feticcio di Steve Jobs John Mayer, sarebbe stata la iperattività di quest'ultimo su Twitter. Decine, centinaia di messaggi da 140 caratteri postati a distanza di pochi minuti l'uno dall'altro in una emorragia di pensieri: per quelli il tempo l'hai trovato, ha protestato la Aniston che non sentiva il fidanzato da giorni, ma per me nulla. E così, la rottura. E Twitter, fino a pochi mesi fa un gingillo da fanatici del web, è finito (ancora) una volta sulle prime pagine dei giornali.

Negli USA il fenomeno ormai è esploso, tanto che ci sono stelle dello sport come Shaquille O 'Neal che non lesinano una cinguettata neppure durante le partite. Tanto baccano, tanto clamore rischiano di mettere in secondo piano quello che gli addetti ai lavori ripetono da tempo: il servizio non ha un modello di business in grado di sostenerlo, né sembra essere interessato a trovarne alcuno. Passati i mesi in cui l'affidabilità del sistema era molto relativa, ora Twitter sembra aver risolto i suoi problemi tecnici e cresce con percentuali impressionanti: ma di fare soldi non se ne parla.

O, meglio, non se ne parlava: con una mossa a sorpresa, nel giro di poche ore due distinte novità hanno fatto capolino nel twitterverso, lasciando intendere che qualche idea ronzi effettivamente nella testa dei suoi gestori riguardo la monetizzazione di tanto successo. Innanzi tutto nella fino ad oggi immacolata pagina del profilo di ogni iscritto è comparso un piccolo, minuscolo banner sotto la fotina dell'avatar e il nick scelto per il proprio account: assolutamente non invasivo, del tutto integrato e omogeneo con il resto della pagina, si limita a rimandare ad alcuni progetti nati attorno al servizio. E pare lo faccia anche gratis.


Twittervision, Tweetie, Widget: sono collegamenti, dicono, del tutto gratuiti, ad applicazioni per iPhone, sistemi di visualizzazione geografica dei post, accessori per equipaggiare il proprio blog con i cinguettii. E poi c'è Exectweets: questo, invece, è una specie di joint-venture tra Twitter e Federated Media Publishing, e si tratta di uno dei primi esempi di sviluppo di un servizio verticale e tematico basato sui contenuti del sito di microblogging per eccellenza.

A Twitter azienda è stato chiesto di consentire l'utilizzo del logo sulla pagina di Exectweets: in cambio gli è stata offerta, anche in questo caso pare spontaneamente, una percentuale sugli introiti giunti dallo sponsor dell'iniziativa (Microsoft). Dentro il portale-aggregatore scorrono gli update di una serie di imprenditori, dirigenti, e capitani d'azienda che utilizzano Twitter: sono stati selezionati, i loro feed vengono raccolti e mostrati tutti assieme in un flusso contornato da classifiche aggiornate in base ai voti dei visitatori, catalogati per argomenti, riassemblati per topic.

Difficile pensare di sostenere un servizio in ascesa verticale, con tutti i costi che questo comporta sul piano delle infrastrutture, unicamente con la creazione di qualche portale tematico ogni tanto: Exectweets non fa nient'altro che raccogliere, secondo una logica stabilita da terzi, una serie di cinguettii provenienti da diversi profili e mostrarli tutti assieme in una pagina. Niente di diverso da quanto si possa fare semplicemente followando (aggiungendo alla propria lista di contatti) quegli stessi profili in un account appositamente realizzato.

Le critiche a questa iniziativa non mancano, ma Exectweets segna senz'altro l'impegno - di Twitter in primo luogo e di altri - a cercare nuove forme di comprensione e conversazione con le nuove forme di comunicazione nate in seno alla Rete. Se tutto questo si possa tramutare, poi, in un reale servizio vantaggioso sotto il profilo economico, resta tutto da vedere: nel frattempo, tanto vale accontentarsi di usarlo.

Luca Annunziata per punto-informatico

I Tokio Hotel utilizzeranno Twitter?

E' stato creato un nuovo account Twitter che accenna che i Tokio Hotel potrebbero presto essere una delle tante band ad utilizzare Twitter come un ulteriore mezzo per tenersi in contatto con i fan. Anche se l'account non dispone ancora di eventuali aggiornamenti, potrebbe accadere presto. Si può anche notare il nome di "Martin" che è utilizzato per l'account. : Martin è uno dei membri del personale della Cherry Tree Records.

Google ritocca le pagine dei risultati

Il motore di ricerca ha introdotto due modifiche alle sue pagine dei risultati per migliorare la qualità delle ricerche e ottenere maggiori informazioni tramite i sommari dei link. Le modifiche mirano ad aumentare il tempo di permanenza degli utenti

Le pagine dei risultati di Google sono tra le più visitate online e ogni loro minimo cambiamento costituisce una piccola rivoluzione per la Rete. Lo sanno bene gli sviluppatori di Mountain View, che nel tempo hanno imparato ad apportare gradualmente le innovazioni per il loro famoso motore di ricerca. Nella giornata di ieri, Google Search ha subito due importanti modifiche tese a estendere il numero di voci per le ricerche correlate e a fornire sommari più lunghi per ogni risultato, rendendo così più semplice e immediata la navigazione nelle sue pagine.

La prima funzionalità, già presente ma ora estesa e perfezionata, offre all'utente una serie di chiavi di ricerca addizionali per rifinire le query e accedere a risultati maggiormente pertinenti. Il sistema interpreta le parole inserite e fornisce, a fondo pagina, un elenco di ricerche correlate legate alla medesima area semantica delle query inviate dall'utente. La funzione, da poco rinnovata, è già disponibile in 37 versioni localizzate di Google tra le quali è compresa la lingua italiana.

Il secondo importante miglioramento interessa, invece, i brevi sommari (snippet) che accompagnano i link nelle pagine dei risultati del famoso motore di ricerca. Gli snippet abbandonano la lunghezza standard, generalmente due righe, per assumere ora una dimensione variabile a seconda della lunghezza delle query inserite. La nuova modifica consente così di visualizzare con maggior precisione i sommari dei link ritrovati su Google, riducendo sensibilmente le visite verso le pagine meno pertinenti con le proprie ricerche.

Le innovazioni da poco apportate da Mountain View non mirano solamente a migliorare l'esperienza d'uso su Google, ma anche ad aumentare sensibilmente la permanenza degli utenti sul motore di ricerca. Query addizionali e snippet più lunghi consentono in numerosi casi di ottenere una risposta direttamente dalle pagine di Google senza dover accedere ai contenuti linkati. Le modifiche dovrebbero dunque consentire al colosso delle ricerche di trattenere più a lungo gli utenti, migliorando anche le prestazioni degli annunci pubblicitari e dei link sponsorizzati presenti nelle pagine dei risultati. Un particolare da non sottovalutare, specialmente in un periodo di sensibile crisi dell'advertising online dovuto al rallentamento dell'economia su scala globale.
Infine, stando ad alcun indiscrezioni recentemente circolate in Rete, Google avrebbe iniziato a fornire con maggiore frequenza i link verso i contenuti inseriti su Twitter nelle sue pagine dei risultati. La piattaforma di microblogging generalmente blocca i sistemi di scansione del famoso motore di ricerca, escludendo dunque buona parte delle sue pagine dall'indicizzazione nei database di Mountain View. Stando alle prime informazioni, Google ovvierebbe a tale limitazione utilizzando il motore di ricerca interno di Twitter. Una indicizzazione maggiormente organica dei contenuti di Twitter potrebbe offrire agli utenti più risorse nelle pagine dei risultati di Google, ma potrebbe anche compromettere la pertinenza delle risposte fornite dal famoso motore di ricerca. Per questo motivo, i "twit" saranno probabilmente inseriti con cautela in presenza di specifiche query, rimanendo per ora semplici casi isolati.

Ora onLine solo su twitter-search.blogspot.com ecco a voi.. TWITTER VISION!!

In fondo alla pagina Tiedor presenta TWITTER VISION, il primo accessorio per vedere in tempo reale i cambiamenti di stato degli utenti Twitter di tutto il mondo!!!

Wikipedia e Twitter si studieranno a scuola

Se le riforme della scuola elementare saranno approvate, ai bambini inglesi verrà insegnato anche a detreggiarsi con blog e podcast

LONDRA
Presto gli studenti della scuola elementare del Regno Unito potranno trascurare le vicende della Seconda Guerra Mondiale o della storia vittoriana, per passare a discipline più moderne, per esempio come usare Wikipedia o il social network Twitter. Lo rivela il Guardian che ha studiato alcune linee guida di riforma del curriculum scolastico ancora non ufficiali, che dovrebbero venir pubblicate il prossimo mese.

In base ai documenti redatti da Sir Jim Rose, ex capo di Ofsted (il dipartimento del governo per la tutela dei minori), gli scolari di dieci anni dovranno destreggiarsi con le attività di blogging e podcast, dovranno essere in grado di consultare Wikipedia e Twitter e di scrivere sia a mano che su una tastiera di computer.

Restano sei le aree centrali del sistema istruttivo: inglese, comunicazione e lingue, matematica, scienze e tecnologia, scienza umane, sociali e ambientali, salute fisica e benessere, arte e design.

Se approvata si tratterebbe della riforma più consistente apportata alla scuola elementare britannica negli ultimi dieci anni.

fonte: lastampa

Soulja Boy Gay? Su Twitter una modella lo insinua!

Soulja Boy è uno dei personaggi del musicbiz Urban che più è detestato dai nostri lettori. Eppure il ragazzo aveva fatto ballare gli States con quel fastidioso Youuu.......,e quando pensavamo che si trattasse di una "one-hit-wonder" ce lo siam ritrovati dietro con Kiss Me Through The Phone, la sua hit attuale in Top20!

In Twitter si scoprono sempre nuovi pettegolezzi ed insinuazioni. Una delle ragazze che ha frequentato Soulja Boy ha infatti dichiarato "No io e Soulja non stiamo insieme... la barca è affondata, sembrerebbe che non gli piacciano troppo le ragazze". La ragazza si chiama Meagan Good ed è una modella, frequenta spesso e volentieri l'ambiente hiphop, penso sia una di quelle tipette groupie che si vedon sempre bazzicare con i rapper....

Beh, questo twitter sta proprio facendo uscire altarini un po' di tutti... e comunque potrei anche crederci a sto gossip.. vero anche che qualsiasi gossip di presunta omosessualità nell'ambiente hiphop viene sempre seccamente smentito dagli interessati. L'unico aperto fino ad ora è stato Kanye West... e poi ci sono Bow Wow e Omarion che diedero parecchio da pensare...

Certo.. la prima cosa che guardan questi è la carriera, ed ancora oggi nel 2009 un cantante R&B gay o un rapper Gay non venderebbe un fiko, perchè non entrerebbe nell'immaginario erotico delle carampane più allupate...

Voi cosa ne dite? Una modella seccata invidiosa ed acida che ha sparso voci fasulle, o una bella topolona delusa da un Soulja che mentre se la sbaciucchiava si guardava il poster di Tyrese nella sua cameretta?

Ha fatto anche il giro della rete la foto qua sotto.... non è ancora chiaro se si tratta di una bottiglia o del suo arnese... certo se la Britta fa vedere l'amichetta depilata non vedo perchè questo decelebrato non possa far vedere il suo bastone sotto la maglietta..

Facebook in declino, avanza Twitter

Facebook è in declino? Forse, soprattutto dopo le recenti modifiche apportate al social network più famoso del mondo che stanno scontentando un po, tutti.

Così, a fronte del tracollo di Facebook (che comunque per ora è solo virtuale), pare si stia assistendo ad un utilizzo sempre più massificato di Twitter, il servizio di microblogging che piace sempre più agli utenti di tutto il mondo.

L'ultimo rapporto Nielsen rileva che Twitter è il servizio sociale con la crescita più rapida nel 2009 tanto che nel solo mese di febbraio si è assistito ad un aumento del 1382% rispetto allo stesso mese del 2008: 7 milioni di visitatori unici rispetto ai 475.000 dello scorso anno.

Si tratta di una crescita, spiegano gli esperti, che sta mettendo in imbarazzo lo stesso Facebook, finito terzo in classifica essendo salito "solo" del 228% rispetto a febbraio 2008.

Dunque sembra proprio che, per numero di utilizzatori e tipologia degli stessi, il 2009 sarà l'anno di Twitter anche se il suo fondatore Evan Williams continua a sostenere che la crescita reale di Twitter si avrà solo e soltanto tra cinque anni.

fonte: dgmag

Jennifer Aniston finisce la relazione con John Mayer per la sua ossessione su Twitter


Non ci occupiamo anche di gossip, ma lascia un attimo riflettere questa dichiarazione di Jennifer Aniston che lascia il suo ragazzo John Mayer per la sua “twitter obsession“.
E Jennifer Aniston non fa riflettere qualcuno dai tempi in cui si frequentava con Joy in Friends.
Sono molto gli ossessionati da questi nuovi sistemi detti Social Network.
Qui in Italia invece di twitter è molto più diffuso Facebook, ma c’è davvero gente che non fa un passo senza sapere cosa fanno tutti i suoi amici (metti che l’incontri per caso?).
Io sono un appassionato di informatica e di tutto quello che ci gira intorno, ma ogni tanto spero in bel black-out energetico di una settimana che ci faccia ricordare come era bello il mondo senza un pc.

fonte: vocidalweb

Twitter nuovi servizi a pagamento in Arrivo

Twitter in questi ultimi mesi ha visto un forte aumento di utenza. Come anche FaceBook, twitter sta sfruttando il momento di grande crescita dei SocialNetwork qui in Italia ma anche nel resto dell’Europa. Insomma, un momento propizio per tutta la rete, finalmente l’Italia si sta svegliando dal torpore che l’affliggeva da tempo.
Beh, da quando è nato Twitter in rete molti si sono chiesti come facesse questo portale a mantenere la propria identità gratuita, visti i costi che può comportare ai gestori. Molti avevano pensato ad un servizio a pagamento nascosto. Twitter ha confermato tutto e ha allargato i servizi a pagamento non solo alle aziende ma anche ai privati. Infatti, da tempo Twitter offriva determinati servizi sono a grandi aziende a pagamento.
I profili a pagamento sono principalmente 4. Eccoli tutti in lista:
Sparrow: Costo 5$, limite di caratteri spostato a 145 e 5 amici Extra!
Dove: Costo 15$, limite di caratteri spostato a 160 e 25 amici Extra, un amico Famoso e correttore ortografico.
Owl: Costo 50$, limite di caratteri spostato a 250 e 100 amici Extra, 2 amici Famosi, 30 minuti nella lista degli utenti raccomandati da Twitter e correttore ortografico.
Eagle: Costo 250$, limite di caratteri spostato a 200 e 1000 amici Extra, 3 amici Famosi, 5 ore nella lista degli utenti raccomandati da Twitter e correttore ortografico e la possibilità di impostare due stati diversi: - Occupato – Addormentato.
Come potete capire dai vari profili, sono stati pensati per quelle aziende che vogliono farsi conoscere sul WEB grazie a Twitter. Giusta la mossa di Twitter di mettere a disposizione questi servizi anche ai privati che potrebbero usare questo strumento per far conoscere il proprio Blog o sito personali del proprio negozio.
Adesso è tutto chiaro. Gli unici introiti economici di Twitter provengono da questi piani, sicuramente adesso aumenteranno anche, vista l’apertura a tutti. Complimenti, ottima mossa commerciale!

fonte: geekissimo

FOTO DI DEMI MOORE IN SLIP MARITO LA METTE SUL WEB

Finora erano state in stragrande maggioranza persone comuni a postare i propri scatti sexy sui social network. Le star, sempre gelose della propria privacy, non l'avevano mai fatto. Ora la storia cambia. Ashton Kutcher, marito di Demi Moore, ha postato sulla propria pagina di "Twitter", social network concorrente di "Facebook" uno scatto supersexy della sexissima moglie: la fotografia sembra scattata con il telefonino e ritrae il bel fondoschiena della Moore in slip piegata in avanti nell'atto di spogliarsi. Chiosando la bravata con il messaggio: "Shhhh, non ditelo alla mia mogliettina". Una bella rivoluzione, perché a postare lo scatto non è stato un ammiratore della star di "Striptease" malato di voyeurismo, ma suo marito, anch'egli attore. Un po' come se Brad Pitt si improvvisasse paparazzo e si mettesse a scattare foto ad Angelina Jolie nuda e poi le mettesse su un social network.

fonte: leggo

Twitchance: la lotteria di Twitter con ben 500$ in palio


Twitchance é un servizio che consente di vincere 500$ grazie ad una lotteria di Twitter. Il premio é messo in palio da 6S Marketing: per cercare di vincere il premio basta diventare follower di Twitchance e 6S Marketing ed inserire uno specifico tweet che troverete su Twitchance. Il 6 aprile verrà estratto il fortunato vincitore; più semplice di così…

Tanti auguri Twitter!! Sono già 3 anni..

Su Salon, Om Malik ci ricorda che Twitter compie tre anni - ieri 21 marzo per la precisione, 1:02pm PST - rilanciando una serie di celebrazioni, incluso il tweet di Jack Dorsey, uno dei fondatori, e l’intervento Michael Arrington sul noto TechCrunch. Aggiungendo poi: “Since then, the service that’s estimated to be valued at $250 million has received a $500 million dollar buyout offer from Facebook, and when that failed, made Facebook change its game. It has inspired many books, blogs and a slew of startups that are betting their future on Twitter, the platform.” Bene. Intanto, che lo si ami o lo si odi, lo si usi 24/7 o casualmente, per questioni intime o professionali, è proprio vero: “What makes Twitter interesting: It is many things to many people.” Yep! Anche se la ventina di commenti presenti finora al pezzullo di Salon sono quasi tutti negativi (perdita di tempo, moda passeggera, inutile, etc.). Mentre più ragionati quelli di TechCrucnch, a parte il tormentone anti-spammer, dove lo stesso Arrington puntualizza, che “twitter has changed our culture. it may be more valuable than Facebook.” Calma, non esageriamo, please. Ovvero, i miei due cent: Ben più che nel mondo occidentale e tra i geek, dove i communication tool stra-abbondano, uno strumento come Twitter funge assai meglio nei Paesi in via di sviluppo e meno tecnologici, ottimo per comunicare al mondo eventi locali e creare comunità, informare e condividere dal basso, costruire ponti dal locale al globale (aka ‘glocale’). Esempi? Basta scorrere i post di Global Voices Online o gli ottimi rilanci di Breaking Tweets.

bernyblog

30 Tool per Twitter: Followers, Trends, Mobile, Gruppi e Sondaggi


Twitter, servizio di Microblogging e Social Network finalizzato allo scambio di brevi messaggi (in gergo “tweets”) tra utenti, è divenuto ormai da tempo un fenomeno conosciutissimo ed indispensabile per chiunque desideri promuovere un sito web o un blog personale.
Trattandosi di un servizio così importante ed utile è bene conoscere anche tutto il coronamento di servizi che gravitano intorno a Twitter: da quelli dedicati all’aggiornamento del proprio account a quelli per la monitorizzazione delle statistiche passanando per quelli finalizzati alla scoperta di nuovi amici e molti altri ancora.
Quella che state per consultare non vuole essere la classica lista di tool già noti ai più, ma piuttosto una raccolta di servizi rimasti in sordina ma ugualmente funzionali.
Followers
Twubble: in base agli amici dei tuoi followers ti propone una lista di possibili persone che ti potrebbero interessare.
Twellow: directory degli account registrati su Twitter divisi per categoria. In base alla tua area di interessa scopri possibili followers.
TwitDir: cerca profili in base all’area geografica o all’username.
TwitterLocal: mostra i tweets generati in una precisa area geografica dandoti la possibilità di trovare followers a te vicini.
My Tweepl: gestisci i tuoi followers e i tuoi amici su Twitter: tutto in un’unica pagina.
Twitter Trends













TweetBeep: inserendo le tue keywords preferite Tweetbeep provvede a inviarti una mail, ogni ora o giorno, contenente tutti i tweets relativi a queste. Una specie di Google Alerts per Twitter.
Twist: analizza e confronta la popolarità e la mole di tweets inerenti alle keywords o ai tags ricercati.
Twitt(url)y: lista dei link più twittati del momento.
Tweetmeme: segnala i link più popolari di twitter.
Hashtags: raccoglie in tempo reale tutte le notizie e le azioni generate dagli utenti twitter.
TweetLater: tra le sue numerose funzionalità, offre anche la possibilità di tracciare keywords.
Twittermeter: verifica quante volte è stata utilizzata una keywords su twitter nell’arco di un giorno.
Sitevolume: inserisci una keywords e controlla quante volte è stata utilizzata su Twitter, Digg, MySpace, Youtube e Flickr.
Statistiche Account
TwitterCounter: statistiche dettagliate, completo di grafici e previsioni, relative al numero di followers.
Tweetburner: monitora i click raccolti dai tuoi link.
TwitGrap: fornisce dati relativi alla frequenza e alla modalità di utilizzo del tuo profilo.
Gruppi e Sondaggi
Tweetpeek: crea gruppi di utenti Twitter sfruttando i feed.
GroupTweet: crea una comunità su twitter e condividi privatamente i tuoi tweets con i membri che ne fanno parte.
Twitterator: ti aiuta a cercare gruppi e a parteciparvi.
StrawPoll: crea o rispondi a sondaggi.
Twitpoll: partecipa ad interessanti sondaggi di carattere generale.
Twitter & iPhone e altri cellulari

Twitter for iPhone, iTwtr, Pocket Tweets, Twitterfon: quattro applicazioni dedicate all’aggiornamento del proprio profilo Twitter via iPhone
Twitterberry: Twitter client per leggere e uppare post da BlackBerry.
ceTwit: Twitter client per Windows Mobile.
Twitta: Twitter client compatibile con oltre 200 cellulari.

L’auto advertising di Twitter


Ancora qualche mese e capiremo davvero qual è il business model di Twitter. Twitter sta sperimentando con un box nella sidebar di destra l’auto advertising, pubblicizzando in questo caso il servizio di Searching acquistato tempo fa da Summize:

Probabilmente questa è una delle novità sull’esperienza di ricerca che alcuni utenti stanno già provando. In questo modo Twitter spinge molte persone a considerare il servizio un qualcosa in più di un semplice strumento di messaggistica, un bacino dove cercare e scambiare informazioni, confrontarsi, una sorta di Google umanizzato che risponde in tempo reale alle proprie esigenze.

Una domanda stupida: in un periodo nel quale gli investimenti in pubblicità sono meno entusiasmanti di prima è necessario trovare altre strade per monetizzare?

Fenomeno Twitter: cresciuto del 1382% in un solo anno!


Secondo un indagine effettuata da Nielsen, il popolare sito di microblogging Twitter sarebbe cresciuto in modo esponenziale negli ultimi 12 mesi (febbraio 2008 - febbraio 2009) raggiungendo un tasso di crescita pari al 1382%!!!

Numeri incredibili che nell'economia reale (quella fatta di prodotti venduti al supermercato) non possono esistere... fenomeno Internet? Certo, ma soprattutto fenomeno Twitter... non credo, infatti, che mai nessun servizio online abbia registrato tassi di crescita del genere, nemmeno il tanto chiacchierato Facebbok.

La generazione indecisa

Chat, sms e social network: le relazioni “leggere” dei giovani ipertecnologici


Un ragazzo mi ha lasciato un messaggio in ufficio, allora io l’ho chiamato a casa, e poi lui mi ha scritto sul Blackberry, e allora io gli ho mandato un sms, e lui mi ha risposto all’email privata. Così, ho completamente perso il filo! Ho nostalgia dei tempi in cui avevamo un numero di telefono e una segreteria telefonica, e quella segreteria aveva una cassetta, e quella cassetta o conteneva un messaggio del tizio che ti piaceva o non lo conteneva, mentre adesso devi passare il tempo a correre da un portale Internet all’altro solo per potere essere rifiutata da un potenziale partner attraverso sette diverse tecnologie. È sfibrante!». È il copione del personaggio di Drew Barrymore nel film «La verità è che non gli piaci abbastanza», che esce domani al cinema.

Un cast stellare - Ben Affleck, Jennifer Aniston, Jennifer Connely e Scarlett Johansson - per una commedia che racconta meglio del libro da cui è tratta la generazione degli indecisi. Se Greg Behrendt e Liz Tuccillo, già autori di «Sex & the city», avevano infatti racchiuso nel loro manuale per ragazzine, bestseller nel 2004, la banalità che «se lui non ti chiama, se lui non ti sposa, se lui non dice mai ti amo, non farti illusioni, perché la verità è che non gli piaci abbastanza», il film si aggiorna ora per il grande pubblico. Oltre a ricordare la caratteristica nostalgica di una generazione definita spesso postromantica, introduce per la prima volta nel sistema mediatico una novità pari a quella che nel 1998 portò «C’è post@ per te» con Tom Hanks e Meg Ryan. Se allora, nell’Upper West Side di Manhattan, si realizzava la nuova possibilità che due persone si conoscessero su Internet, dieci anni dopo la città universitaria di Baltimora racconta l’indecisione giovanile che il moltiplicarsi di simili occasioni ha contribuito a stimolare. Dunque, «se non gli piaci abbastanza» è anche un po’ colpa dell’uso forsennato di cellulari e pc collegati a Facebook, Asmallworld, Twitter, Msn e dei mille contatti che, attraverso questi mezzi, confondono le idee di parecchi giovani. Perché è vero che il web favorisce ormai un matrimonio su cinque, ma social network e messenger istantanei rischiano di rimanere l’unico sfogo per i desideri, sentimentali come politici, delle nuove generazioni.

«L’aver perso peso nella società ha reso i giovani sempre più attratti da Internet», spiega Davide Bennato, docente a La Sapienza di Roma. La conseguenza è che «i ragazzi - come ha scritto Enrico Marchetto, docente allo Iulm di Milano - non conoscono le pause (se non hanno qualcosa da fare se lo trovano); non sanno cosa significhi stare in coda (abituati all’acquisto veloce su Internet); non stanno mai soli (spegnere pc e telefonino è un’opzione ormai inconcepibile)». Avrebbe insomma ragione John Naish, che nel suo libro «Basta!», riferendosi alla crisi economica ma anche sociale sintetizza: «L’eccesso è la causa di ogni male, perché pur avendo tutto continuiamo a volere di più». E pure uno dei blogger italiani più famosi, Massimo Mantellini, ha dichiarato che «passare di continuo da uno stimolo all’altro innesca una sorta di schizofrenia: dopo pochi minuti di concentrazione su una cosa, si avverte il bisogno di fare altro. Occorre trovare un equilibrio, e vale anche per me: ero un appassionato di saggi, oggi fatico a leggere testi lunghi e impegnativi».

E se questa tendenza al disimpegno valesse anche per i rapporti sentimentali? Secondo Mirta Martinato, che studia cinese vicino a Shanghai e grazie a Skype parla a costo zero con mamma e tramite Facebook si aggiorna sulle vicissitudini di centinaia di amici lasciati a Milano, «i mezzi tecnologici, anche se superficialmente, rispondono alla voglia di conoscere tutti e in fretta, però generalmente posticipano gli incontri reali, perché travolti dai grandi numeri si rimanda sempre». Del resto anche il sociologo Zygmunt Bauman sostiene che «il consumo sta consumando noi e la sostanza del nostro desiderio».

lastampa

Impegni e scadenze a portata di mano, con ididwork

Linee pulite, grafica minimale, ididwork è un’applicazione online per gestire i propri impegni fortemente improntata alla semplicità. L’interfaccia ricorda abbastanza Twitter, con la differenza che i caratteri disponibili per scrivere sono 160 e non 140.
Dopo essersi registrati, si accede direttamente alla pagina principale, che contiene lo spazio per poter inserire gli impegni realizzati. Cliccando invece su tags, time spent, to-do, subito sotto lo spazio di scrittura, si possono aggiungere le etichette legate a quell’impegno e il tempo previsto per completarlo.
Inserendo il tag todo vedremo il nostro impegno comparire, nella barra blu in basso, nell’apposita sezione to-do, cioè tra quelli ancora da completare.
Sono poi previsti resoconti settimanali sulle attività svolte, così come un grafico che riassume i diversi impegni in relazione ai tag che abbiamo associato.
E’ disponibile in una versione per impiegati e in una per manager, quest’ultima a pagamento. Nella versione per dipendenti è comunque possibile attivare un meccanismo di notifica al manager, attraverso l’inserimento della sua email.
Il servizio ididwork permette anche un’integrazione con altre applicazioni online, come gli Instant Messenging. Nello specifico, sono supportati Yahoo! Messenger, AOL Instant Messenger e GTalk.
E’ poi possibile un’interattività con altri colleghi di lavoro, inserendo le loro credenziali e visualizzando gli aggiornamenti di questi ultimi.
In definitiva, ididwork è utile proprio per la sua semplicità. Ci sono due strade per arrivare a una piena efficacia nell’utilizzo di uno strumento di comunicazione: prevedere un numero altissimo di funzioni, o prevederne pochissime. Ididwork punta sulla seconda opzione, non si perde in funzioni barocche e in questo modo fornisce la massima flessibilità d’uso, oltre che favorire la creatività di chi lo adopera.

pmi

TWITTER, TERZO SOCIAL NETWORK AL MONDO

E’ una mania e sta invadendo sempre più la Rete, tanto che è diventato in breve tempo il terzo social network planetario. Si chiama Twitter ed è un servizio di micro-blogging tramite il quale si può tenere aggiornati i propri amici sulle attività personali quotidiane. I messaggi che si possono lasciare non devono essere più lunghi di 140 caratteri, in pratica un sms. Il merito della nascita di Twitter va alle menti di Jack Dorsey, Noah Glass, Biz Stone ed Evan Williams, che l’hanno fondato nel marzo 2006. Oggi, a tre anni da questo geniale parto tecnologico, Compete.com ha appena piazzato il social network al terzo posto nel mondo dopo Myspace e Facebook con un numero di utenti stimato in 6 milioni. Ora lo uso anch’io, ho appena aggiornato il mio profilo.. finalmente qualcosa mi accomuna ad Obama e Beppe Grillo!

Twitr Grid: crea un mosaico con gli avatar dei tuoi Twitter-follower

Twitr Grid é un servizio che consente di creare un mosaico con tutti gli avatar dei propri Twitter-follower. Basta inserire il proprio username, specificare se si desidere visualizzare chi ci segue o chi seguiamo e la dimensione della griglia: ora non resta che cliccare “okay“; é possibile inserire il mosaico nel proprio blog prelevando il codice generato.

Jaiku e Twitter: che futuro per il microblogging?

La "svolta" era già stata preventivata da tempo, quando Google aveva deciso di mutare radicalmente forma e sostanza di Jaiku, l'anti-Twitter dalle belle speranze, nell'ambito di un riassetto generale delle iniziative in sviluppo e lavorazione in quel di Mountain View. La transizione della piattaforma all'open source è completa, e ora chiunque potrà costruirsi il proprio motore di micro-blogging privato, purché che non si sposti di una virgola dai capaci server di Google.

Jaiku è stato definitivamente spostato su Google App Engine, ed è disponibile sotto il nome JaikuEngine e licenza Apache 2.0. Google non svilupperà più il codice dell'applicazione, si legge sul blog ufficiale, e il suo futuro sarà quindi ora nelle mani della community e di chi vorrà contribuire al codice.

Se Jaiku è stato "liberato" nel codice, lo stesso non si può dire della piattaforma di destinazione visto che al momento non è previsto il supporto a nessun altro ambiente al di fuori del suddetto Google App Engine, men che meno la onnipresente piattaforma LAMP (Linux, Apache, MySQL e Perl/PHP/Python).


Un eventuale porting su un ambiente Linux/Apache/MySQL/PHP, si osserva su ZDNet, permetterebbe una diffusione decisamente superiore dell'engine, probabilmente "la miglior piattaforma di micro-blogging open source oggi disponibile".

Twitter, nel frattempo, non sarà open source ma ha una base utenza enormemente superiore a Jaiku(Engine), tanto da aver catalizzato le attenzioni del founder di Digg Kevin Rose. L'ultimo progetto di Rose è appunto WeFollow, una directory di utenti Twitter che è pronta a spazzare via la concorrenza grazie al vantaggio della notorietà dell'imprenditore e potendo contare su testimonial eccellenti.

Come in ogni altra directory di utenti, chiunque può "twittare" un messaggio al canale wefollow con un massimo tre tag differenti, che serviranno a selezionare le categorie in cui l'utente verrà inserito nella directory. Interfaccia semplice e pulita in pieno stile Twitter, WeFollow vuole servire da ideale punto di incontro tra persone appartenenti agli stessi ambienti/professioni e dotati di interessi comuni.

A parte Kevin Rose, a ogni modo, il successo di WeFollow appare annunciato per via della presenza sul portale di un buon numero di pezzi da novanta inclusi Google e celebrità come Ashton Kutcher. E chi non vi si piazza spontaneamente viene trascinato suo malgrado nel gorgo infernale delle micro-comunicazioni compulsive, incluso il publisher The New York Times.

Alfonso Maruccia per punto-informatico

Hackata la pagina d’aiuto di Facebook

L’introduzione della nuova homepage di Facebook è ormai realtà per praticamente tutti gli iscritti, che a giudicare dall’andamento del nostro sondaggio proposto nel link precedente in buona percentuale (circa il 70%) non hanno gradito le modifiche apportate dallo staff tecnico del social network.
Una delle principali accuse mosse dalla community è quella di aver reso la homepage troppo simile a quella di Twitter, che ha portato addirittura qualcuno a modificare la pagina d’aiuto di Facebook riportando la scritta “Abbiamo aggiornato la nostra home perché volevamo copiare Twitter”: nonostante all’inizio si pensava fosse uno screenshot falso della pagina a quanto pare il tutto è realmente accaduto, anche se al momento non si sia ancora chi sia stato a modificare la pagina.

Facebook cambia, Twitter trema?

Facebook modifica la home page, e introduce novità in tutta la sua rete, che ricordano molto Twitter.

Facebook modifica il layout dell’home page, alla ricerca di nuove strategie e nuove sensazioni per gli utenti. La parola magica è "Live Stream": le notizie si organizzano ora intorno agli amici e si aggiornano in tempo reale.

A destra restano gli "highlights", che contengono la pubblicità, e gli elementi che interessano ad uno o più dei vostri amici.
Si fondono "profili" e "pagine", dedicate a personaggi pubblici, aziende e altro: tutti avranno un profilo e un aggiornamento di stato disponibile. Questi profili saranno i primi a poter superare i 5000 contatti. Come ha sottolineato Mark Zuckerberg, che ci ha fatto il favore di toglierci qualche dubbio, si tratta di un colpo (mancino?) alla concorrenza: "crediamo che altre compagnie che fanno cose del genere, come Twitter e MySpace, stiano facendo le cose per bene", ha detto.

La trasformazione delle pagine pubbliche in profili è un vero è proprio atto di sfida verso Twitter, perché aziende e personaggi pubblici potranno usare l’aggiornamento di stato per comunicare con i loro followers fans. Se qualcuno non lo sapesse ancora, Twitter ha permesso a Dell di ricavare un milione di dollari, per non parlare dei milioni di utenti che "microbloggano" per promuovere sé stessi con i collegamenti.

Sarà una coincidenza, ma è curioso che questi cambiamenti arrivino proprio mentre si chiacchiera di un avvicinamento tra Google e Twitter: pochi giorni fa anche Big G ha aperto un profilo, che oggi conta già 55760 followers, e qualcuno è già convinto che Google punti ad un acquisto di Twitter, che conta su qualche milione di utenti, ma soprattutto su un sistema di ricerca interno tutto da sfruttare, che si andrebbe ad integrare alla perfezione nell’ecosistema di Mountain View. Un tentativo che aveva fatto anche Facebook, vedendosi sbattere la porta in faccia.

Le ipotesi di un acquisto da parte di Google sono, secondo noi, molto discutibili. Ma è certo che c’è un qualche interesse: lo stesso Eric Schmidt ha parlatodi Twitter, definendolo un sistema povero e incompleto, ma anche una grandiosa soluzione per la comunicazione, in particolare per quella pubblica. Sarà per quello che il mese scorso ha raccolto altri 35 milioni di dollari in investimenti.

[fonte: tomshw.it]

L’ufficio di collocamento del futuro? Twitter

Twitter è tra i pochi servizi a basso impatto di traffico, usabile ovunque. Perché non sfruttarlo, adeguatamente contornato, per l’offerta e la richiesta di lavoro?

Bologna - Secondo un rapporto della International Labour Organization (ILO), nel corso del 2009, in tutto il mondo 51 milioni di persone perderanno il proprio posto di lavoro.

Una prospettiva non certo allettante, che per essere degnamente affrontata richiede brillantezza, capacità di reinventarsi, di riproporsi sotto altra forma, di ricominciare. Tutte caratteristiche da qualcuno trasformate in un fenomeno che rischia di diventare il fenomeno dell’anno: offerte e richieste di impiego su Twitter.


A parlarne è Sarah Evans, direttore comunicazione presso l’Elgin Community College (ECC) di Elgin, nell’Illinois. È anche autrice di un blog dedicato alle PR ed ai social media, nonché fondatrice di #journchat, una sorta di chat via Twitter tra giornalisti, addetti alle PR e blogger.

In un articolatissimo post su Mashable, Sarah spiega tutti i trucchi e le migliori astuzie per sfruttare Twitter come vero e proprio ufficio di collocamento, tanto per chi cerca lavoro quanto per chi lo offre. Suggerisce addirittura di impiegare dei template, cioè dei modelli, per costruire passo passo una presenza su Twitter degna di questo nome, sfruttando strumenti comuni come Microsoft PowerPoint.

Sottolinea anche l’importanza di utilizzare strumenti di aiuto per la creazione di un curriculum vitae, come VisualCV e indica a scopo didattico un altro post su Mashable per illustrare come costruire al meglio un CV idoneo a viaggiare cavalcando l’onda dei social media.

Il resto viene da sé: seguendo la scia, Sarah racconta di aziende che ne stanno facendo il proprio core business, di grandi industrie come AT&T che ormai si servono di Twitter con la massima disinvoltura. L’immediatezza, la velocità e l’onnipresenza di Twitter - un sistema a basso impatto sul traffico Internet, visti i 160 caratteri di ogni tweet, come un comune SMS - ne rendono proponibile l’impiego anche in paesi come l’Italia, dove Internet sul cellulare è ancora lungi dal presenziare con formule realmente flat.

Accanto all’iniziativa di Sarah sono sbocciati ulteriori servizi, che aggregano Twitter da un lato e il cellulare dall’altro, come ad esempio TweetMyJOBS.com.

Insomma, come Sarah Evans stessa conclude, your next job could be just a tweet away, il tuo prossimo lavoro potrebbe essere giusto ad un tweet di distanza.

Floriana Savoldi Maraini per nbtimes

Google immagina di integrare Twitter con i suoi servizi

Google immagina di integrare Twitter con i suoi serviziSecondo quanto dichiarato da Brian Bershad, l’essenza della strategia di Google è quella di “seguire i dati”. Oltre al Web, lo scopo di Google è quello di riuscire a indicizzare immagini, messaggi istantanei, libri, email e video. D’altronde Google è già presente in quasi tutti questi settori con i propri servizi.

Google sta seguendo con particolare attenzione Twitter, che ultimamente è diventato un fenomeno di proporzioni internazionali. In particolar modo, il CEO Eric Schmidt ha sottolineato l’interesse verso la possibilità di poter seguire gli aggiornamenti in diretta tipici di Twitter.

In un’intervista, Bershad ha dichiarato che Twitter contiene pochissimi dati, ma sarebbe molto più interessante combinarlo con le fonti sugli utenti: in questo modo diventerebbe un servizio capace di dire molto di più. Ovviamente si parla di ipotesi, ma pensate al potenziale di una piattaforma che unisce la velocità e la semplicità di Twitter con le mappe di Google.

Via | Techflash.com

Ma tutto questo Kara Swisher non lo sa

Dell’articolo al vetriolo di Kara Swisher ne abbiamo parlato. Un pezzo fatto di grandi verità, ma portate in rete con un accento sarcastico che forse gli italiani avrebbero volentieri evitato. Perché noi italiani non siamo cattivi… è che ci disegnano così.


Kara Swisher non ha lesinato colpi: non sappiamo pronunciare “Facebook” e, soprattutto, non usiamo Twitter. Tra le righe: “energumeni!”. Come biasimarla, però. Kara Swisher scrive per All Thing Digital, uno dei nomi candidati ad essere la nuova Bibbia del web dopo il vecchio Wired. respira tecnologia ogni giorno e si è trovata scaraventata ad un convegno dove si parlava di situazioni problematiche e della necessità di cambiare le cose. Kara Swisher non poteva capire. Con un minimo sforzo, però, forse avrebbe potuto provarci:
Kara Swisher si è lamentata di una nazione al giogo della tv. Non si è forse resa conto del fatto che l’evento a cui ha partecipato è stato sponsorizzato da Mediaset, Publitalia, Rai, Sipra e Sky? Non ha nutrito il sospetto di essere dentro una realtà non propriamente neutra e significativa? Kara Swisher non sbaglia, ma dovrebbe sapere che lei era dentro la situazione che ogni singolo italiano respira quotidianamente: il sistema che ti circonda pone le domande ed offre le risposte. Ma questo Kara Swisher non poteva saperlo.
Kara Swisher s’è lamentata del fatto che gli italiani non usano Twitter. Forse però non sa che il primo relatore nella lista era Francesco Alberoni, colui il quale solo pochi giorni or sono scriveva sul massimo quotidiano nazionale:
A volte mi domando se a questi adolescenti non farebbe bene un periodo di moratoria, in cui si chiudano loro YouTube, le chat, le discoteche, si limiti l’uso di Internet e dei cellulari per consentire loro di ricominciare a parlare, di riprendere contatto con le altre generazioni, con i giornali e i libri. Una moratoria periodica di due mesi l’anno, una cura disintossicante
Ma questo Kara Swisher non poteva saperlo.
La ripetitività delle domande relative a Twitter può suonare sospetta. Per cui possiamo suggerire alla Swisher di fare due click. Qui e qui. Perchè se non usiamo Twitter, siamo però all’avanguardia nello sperimentare Friendfeed. Ma questo Kara Swisher non poteva saperlo.
Kara Swisher avrà probabilmente guardato i nomi dei partecipanti all’evento, ma avrà presumibilmente ignorato di essere all’interno di una sorta di piccola festa del paese. Il banchetto era pronto, mentre lei sentiva Maurizio Belpietro e Carlo Rossella (e non sapeva cosa li unisce), Sipra e Publitalia (e non sapeva cosa li divide). Non sapeva che lì dentro tutti conoscevano tutti e tutti avevano a che fare con tutti. Chissà se lo sapeva, mentre faceva le interviste, che stava per dare il microfono al marito della conduttrice dell’evento. Forse no, probabilmente Kara Swisher non poteva saperlo.
Tutto sommato le critiche di Kara Swisher sono ingenue. Non sa di D’Alia. Non sa di Luca Barbareschi. Non sa di Gabriella Carlucci. Kara Swisher non può sapere, e forse addirittura nemmeno può immaginare.
Kara Swisher ci bacchetta. Non sapete pronunciare bene “Twitter”? Ahi ahi ahi… Poi però non si accorge che sul proprio post ha riportato il titolo “Tutto cambia, cambiamo tutto?” come “Tutto Cambio, Cambiano Tutto?”. Due errori in 4 parole. Kara Swisher non può e non è tenuta a sapere l’italiano, ma in questo caso bastava copiare.
Kara Swisher certe cose non le poteva sapere. Poteva però risparmiarsi il solito confronto con l’antica Roma. Noi, tutto sommato, potremmo andare negli Stati Uniti e chiedere ai passanti “Lei usa gli SMS?” e poi a tutto diritto vantare una superiorità tecnologica senza pari. Noi, il paese dei telefonini, avanguardisti del 3G, virtuosi dell’SMS, maghi del mobile in attesa di capire Internet.
Noi italiani siamo così, senza mezze misure, un popolo controverso e caleidoscopico, sospesi tra un passato glorioso ed un futuro che non riusciamo ad indirizzare come vorremmo. Siamo complicati, molto più complicati di quanto non lasciamo intendere per faciloneria nostra e altrui.
Ma tutto questo Kara Swisher non poteva saperlo.

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